Split (2016)

IDENTITA’

Ma quanto ci fa piacere ritrovare M. Night Shyamalan in forma smagliante ? L’avevamo lasciato tra i suoi flop commerciali (L’Ultimo Domintaore dell’Aria, E Venne il Giorno, After Earth), lontanissimo dalle sue prime opere strepitose. Poi la svolta nel 2015 con The Visit. Un piccolissimo film prodotto da Jason Blum che Shyamalan gestisce perfettamente e lo fa tornare in carreggiata. Sì, perchè la vena autoriale che aveva perso nel corso degli anni è ritornata. Split, sempre prodotto insieme a Jason Blum, è un felicissimo ritorno alle atmosfere originali tipiche del suo cinema. La storia racconta di Kevin, un uomo con ben 23 diverse personalità. Dopo che una di queste, la più oscura e potente, lo ha spinto a rapire tre giovani ragazze ha inizio una lotta per la sopravvivenza sia fisica che mentale. Il film inizia come un classico thriller claustrofobico, ma col passare dei minuti si trasforma e diventa qualcosa di molto complesso. La bravura di Shyamalan sta nel bilanciare in maniera sublime tensione, dramma, horror e un pizzico di humor nero, costruendo un’opera suggestiva e a tratti ipnotica. Un gioco psicologico vorticoso e intelligente che avvolge dall’inizio alla fine (occhio alla scena finale) e che consacra nell’Olimpo dei grandi attori, James McAvoy. La sua interpretazione è il vero carburante del film. Magnetico, agghiacciante, tenero e addirittura commovente, sono tutte sensazioni che riesce a trasmettere con le sue diverse personalità. Un ruolo difficile e impegnativo che McAvoy supera alla grande, garantendosi una sicura nomination ai prossimi Oscar 2018. Non è da meno anche Anya Taylor-Joy, attrice lanciata dal bellissimo The Witch, che con il suo viso “alieno”, interpreta una splendida Casey. Il resto è puro Shyamalan al 100%. Correte a vederlo !!!

trash
“la durata, forse, davvero eccessiva”

cult
“un “mostruoso” James McAvoy”

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