Wonder Woman (2017)

DONNE, DU DU DU, IN CERCA DI GUAI…

Siamo sinceri con noi stessi. Questo Wonder Woman è uno dei film più attesi dell’estate. Almeno lo è per noi. Dopo le (grandi) delusioni dell’universo cinematografico DC/Warner, eravamo in attesa di una svolta. L’unica che dava un segnale di speranza era appunto Wonder Woman (uno delle cose più belle di quella mattonata Batman V Superman). Finalmente abbiamo visto il suo film standalone. E alla fine siamo usciti dalla sala soddisfatti. Avevamo lasciato la nostra amazzone parlottare con Bruce Wayne della Justice League (che vedremo a Novembre) e la ritroviamo oggi nella sua isola nativa e poi nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale. Come tradizione vuole per una storia di origini, troviamo una Diana (questo il suo vero nome) bambina che impara l’arte del combattimento nella mitologica isola di Themyscira. Anni dopo, Diana sarà costretta a lasciare il suo mondo per affrontare e mettere la parola fine alla Grande Guerra Mondiale. Ci sono molte idee interessanti in questo film. Una su tutte, quella di ambientare la storia durante la Prima Guerra Mondiale (momento storico non sfruttato nei cinecomics). Nonostante la trama sia molto semplice e volutamente “leggera” (forse troppa), il meccanismo funziona e la scenografica bellica fa la sua “bella” figura. Siamo lontani dalle pseudo-macchinazioni psicologiche dello scontro tra Batman e Superman, qui la sceneggiatura viaggia su terreni molto più favolistici ed elementari, rendendo tutta l’operazione godibilissima. Altro punto di forza è ovviamente Gal Gadot, diamante splendente, capace di donare alla sua Wonder Woman, fragilità, furore, rabbia, amore, odio. Una vera gemma, che salva il film anche quando non funziona perfettamente. Uno di questi momenti è appunto lo scontro finale con il villain Ares. Annullando tutta l’atmosfera creata nella prima, ma soprattutto nella seconda parte, Zach Snyder ricorda a Patty Jenkins che siamo in un cinecomics prodotto da lui e quindi occorre inserire una certa dose di “tamarraggine”. Niente di male, per carità, ma la battaglia tra Dei risulta troppo “esagerata” per il tono generale del film. E’ vero, non stiamo parlando di un dramma shakespeariano, ma la dose fumettistica risulta non bilanciata. Per non parlare della scelta di casting per Ares. Non vogliamo spoilerare niente, ma vi possiamo assicurare che l’attore che interpreta il Dio della Guerra è tra il ridicolo e l’imbarazzante. Buono invece il resto del cast; Chris Pine interpreta uno Steve Trevor convincente, mentre Danny Huston e Elena Anaya sono sempre una sicurezza. Che dire ? Uno spettacolone spensierato e divertente, adatto a tutte le età. Un passo avanti della DC/Warner che finalmente sembra ingranare la marcia per una (ri)partenza del suo universo cinematografico. Questa volta la salvezza del Pianeta (e della Warner Bros) è nella mani di una donna. Lunga vita a Wonder Woman !!!

trash
“un villain orribile”

cult
“una meravigliosa Gal Gadot”

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