Shark – Il Primo Squalo (2018)

TAMARRO VS PESCECANE GROSSO

Shark – Il Primo Squalo si può riassumere in una sola scena: il piccolo cagnolino pippin che si tuffa in mare e nuota verso l’enorme megalodonte. Questo è il “tono” con cui la Warner Bros ha deciso di portare sullo schermo il famoso romanzo di Steven Austin, Meg. Niente di male per carità, ma dopo un’attesa di tanti anni (la Disney aveva acquistato i diritti prima della Warner), questa trasposizione cinematografica è talmente brutta che mi chiedo come abbia reagito Austin dopo aver visto il film. Non voglio rovinarvi la “sorpresa” (sai che sorpresa), ma sappiate che in questo film potete trovare:

– Jason Statham che interpreta Jason Statham mentre prova ad imitare Bruce Willis in Armaggeddon
– Un megalodonte preistorico (realizzato in una bruttissima CGI) super intelligente che inspiegabilmente riesce a nuotare a pochissimi metri dalla riva
– Tanti cinesi
– Il solito attore di colore che fa da spalla comica (e non fa ridere a nessuno)
– Un ecosistema marino pieno di mostri fosforescente (che servono ad illuminare la scena)
– Ancora tanti cinesi su salvagente colorati

Il tutto, diretto maldestramente da un Jon Turtletaub senza verve e dal taglio televisivo. A questo punto mi chiedo quale possa essere il senso di un film che sarebbe risultato perfetto negli anni 90, ma che, nel 2018, diventa un pastrocchio trash imbarazzante per bimbiminchia, scritto male e interpretato peggio. Poi pensi a quello che ha fatto Steven Spielberg nel 1975 e capisci che i 150 milioni di budget sono stati spesi malissimo.

trash
“lasciamo perdere”

cult
“evitiamo che è meglio”

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