STREGA COMANDA COLORI
La piccola Mary Smith ritrova nel bosco un misterioso fiore blu che le fa ottenere i poteri magici di una strega. Si ritroverà catapultata in un mondo magico e apparentemente idilliaco. Il primo film dello Studio Ponoc, nato da un gruppo di animatori dello Studio Ghibli, profuma dell’arte del grande maestro Hayao Miyazaki. Il regista Hiromasa Yonebayashi, allievo del grande maestro, con il quale ha realizzato Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento e Quando c’era Marnie, conosce perfettamente i meccanismi che hanno reso leggendario lo Studio Ghibli e l’operazione funziona: i personaggi sono tutti azzeccati, il ritmo è alto e l’animazione è ovviamente eccellente. Quello che manca però è la poesia unica che contraddistingue tutte le opere dello studio di Hayao Miyazaki e Isao Takahata. In Mary e il fiore della strega, Yonebayashi e il suo team creano uno spettacolo godibilissimo, colorato e per tutte le età, ma che rimane confinato nella categoria “buon prodotto” senza mai toccare livelli elevati. Lo Studio Ponoc omaggia Kiki – Consegne a domicilio, La Città Incantata, Il Castello Errante di Howl e addirittura Harry Potter, regalandoci 102 minuti divertenti e mai noiosi. Ma l’arte di Miyazaki risiede da tutt’altra parte.
trash
“manca completamente la poesia dello Studio Ghibli”
cult
“la bellissima animazione”