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la settima arte a modo nostro

Messa a fuoco *********************************** Messa a fuoco 
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IO SONO ANCORA QUI di Walter Salles (2025)

Brasile, 1970. Storia vera di Rubens Paiva, ex deputato arrestato dal regime e della moglie Eunice, pronta a tutto per scoprire la verità e tenere unita la famiglia.

Album do Brasil. Foto di famiglie spezzate. Un regime militare che prova a distruggere vite e sorrisi, ma le foto non si possono cancellare. Come la verità (e la dignità). Walter Salles ci racconta la storia della numerosa famiglia Paiva e del loro urlo silenzioso e soffocato contro la dittatura. Semplice, diretto, ma potentissimo. Fernanda Torres straordinaria madre/moglie/donna torturata, perseguitata, sola, ma determinata e determinante. Intorno a lei, figli che crescono, giocano, si ribellano. E che non si arrendono, anche quando la dittatura finisce. Bellissimo.

#IoSonoAncoraQui #WalterSalles #FernandaTorres  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Sta mano po esse de fero… ********************** Sta mano po esse de fero…
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LA CITTÀ PROIBITA di Gabriele Mainetti (2025)

Una ragazza cinese in cerca di vendetta dovrà farsi strada a colpi di Kung Fu per le strade di Roma.

Roma kung fu mundi. All’epoca (kung) fu Bruce Lee a terrorizzare la capitale (epocale il confronto finale con Chuck Norris nel Colosseo). Poi arrivò anche Franco Franchi dalla Sicilia con furore. Ora è il turno di Mei, secondogenita “clandestina” cinese che esce dall’ombra per fare una strage (e forse anche per innamorarsi). Gabriele Mainetti continua il suo viaggio “alla vaccinara” nei generi cinematografici. Dopo supereroi e “X-men senza gloria” arriva il wuxia. Funziona quando mena (e mena forte). Funziona meno quando non mena (scusate il gioco di parole). Mainetti è bravo a mescolare etnie, linguaggi, inquadrature e la sua passione per il cinema pop è fuori discussione. Ma quando prova a fare il romantico.. vabbè (con canzoni di Mina e De André un po’ a caso). Però c’è ritmo, violenza, colori sgargianti e un Marco Giallini stratosferico che rappresenta perfettamente l’Italia “inclusiva” di oggi. Non perfetto (anzi molto lontano dalla perfezione), ma se fa volè bene. 

#LaCittàProibita #GabrieleMainetti  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Brevi frammenti della nostra estate (momentaneamen Brevi frammenti della nostra estate (momentaneamente).
Caldo, ferie ancora lontane (anzi lontanissime) e Polase sempre a portata di mano. Però poteva andare anche peggio. Molto peggio.

Buona proseguimento d’estate e tutto quello che comporta.

Miao.

#trashcult #trashcultdotcom #trashcultontheroad #summer
Il pianeta delle scimmie (morte) **************** Il pianeta delle scimmie (morte) 
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THE MONKEY di Osgood Perkins (2025)

Due fratelli e una misteriosa scimmia giocattolo che uccide se attivata.

Monkey destination. Gemelli (e famiglie) destinati a fare i conti con la morte e scimmie meccaniche che la provocano (a ritmo di tamburello). Impossibile scappare. L’unico modo è accettare e incrociare le dita. Innocua horror comedy tratta da Stephen King (da un suo racconto breve, molto migliore) che prova a giocare con bizzarre morti “casuali” (alla Final Destination). Osgood “Longlegs” Perkins mette alla prova una famiglia (a)normale che affronta lutti, scelte sbagliate e giocattoli maledetti. Tutto il resto sono una sequenza di persone ammazzate male o malissimo. Poco altro. Bello il look del giocattolo (ma fa più paura in Toy Story 3) e bravo Theo James. Ma il film non spaventa né inquieta (e un po’ annoia). Sicuramente più furbo che bello.

#TheMonkey #OsgoodPerkins #TheoJames  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Scene da un matrimonio *************************** Scene da un matrimonio
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BLACK BAG di Steven Soderbergh (2025)

Una spia deve indagare sul presunto tradimento di sua moglie (spia anche lei). Sarà l’inizio di un intricato gioco.

Spie (che parlano di sesso), bugie e video-satelliti. Vite di coppia ed eventuali tradimenti, tra matrimoni in bilico, psicanalisi, amanti segreti e segreti di Stato.  I giochi inizieranno (e finiranno) seduti davanti a un tavolo. Soderbergh firma una spy-story da camera (o meglio da “sala da pranzo”) tutta chiacchiera e distintivo e trasforma Mr. e Mrs. Smith in un gioco ambiguo, subdolo, raffinato ma non meno letale. Michael Fassbender (in modalità Gary Oldman), marito (quasi) perfetto che tenta di salvare vita di coppia e vite umane. Cate Blanchett, sensuale moglie ambigua presunta talpa. Per tutto il resto, Soderbergh e Koepp analizzano e prendono appunti sui loro “pazienti” bugiardi. Uno dei film più sottovalutati dell’anno. Bellissimo.

#BlackBag #StevenSoderbergh #MichaelFassbender #CateBlanchett  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
“TRASHCULT on the road” all’anteprima “de “TRASHCULT on the road” all’anteprima “de Romaaa” di #F1IlFilm, con quel bel gigiolone di #BradPitt… del film abbiamo già parlato (trovate la rece anche su trashcult.com oppure qui sulla nostra pagina Instagram) e comunque esce domani al cine. Fate voi.

P.s. Siamo anche riusciti a tornare a casa. Un sempre grazie a Salvini. Tacci…

#trashcult #trashcultontheroad #F1themovie
Quando lo Stato canaglia è Lewis Hamilton ******* Quando lo Stato canaglia è Lewis Hamilton
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F1 - IL FILM di Joseph Kosinski (2025)

Un vecchio pilota viene richiamato in Formula 1 per risollevare una scuderia in crisi.

Giorni di Brad. Auto da corsa da migliorare, piloti giovani da creare e piloti vecchi da rottamare (non se ti chiami Brad Pitt). Gli uomini guidano e litigano. Le donne guardano e pensano. Ma le gare si vincono solo insieme. Western automobilistico al limite del fantascientifico diretto da Joseph Kosinski che porta la struttura di Top Gun: Maverick sulla pista di Formula 1. Tutto prevedibile, tutto patinato, tutto cool, tutto “americano”. Ma che spasso però. Ritmo indiavolato e scene di corsa girate benissimo. Manca tutto il resto (tipo una sceneggiatura), ma c’è Brad Pitt a fare il gigiolone/scheggia impazzita e ci può bastare. Tra “Rocky 4” (l’esperienza analogica contro la gioventù tecnologica) e “l’Allenatore nel pallone” (si, giuro. Alzi la mano chi non ha pensato alla Longobarda di Oronzo Canà). Forse il film più ignorante dell’anno. Ma forse anche il più divertente. 

#F1IlFilm #F1TheMovie BradPitt #JosephKosinski #Formula1 #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
La terra degli inglesi viventi ******************* La terra degli inglesi viventi
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28 ANNI DOPO di Danny Boyle (2025)

28 anni dopo la terribile epidemia di rabbia, l’Inghilterra è isolata dal mondo. Un padre e un figlio cercano di sopravvivere.

The Last of Teletubbies. Rabbiosi evoluti(?) e umani involuti. Padri che insegnano ai figli e figli che salvano le madri. La ex-terra della Regina Elisabetta è isolata dal mondo e la Brexit non c’entra. Forse. Ma la patria dei Teletubbies è destinata a tornare indietro nel tempo. Torna la coppia Boyle/Garland per il sequel del cult “digitale” classe 2003. Tutto è in espansione: storia, infetti, personaggi. World building insomma. Il gioco diverte (la satira sulla situazione attuale inglese è a tratti geniale), ma la carne al fuoco è tantissima e si ha la sensazione che tutto sia un po’ troppo veloce (forse non a caso) e troppo “già visto”. Per non parlare dei “nuovi” mostri che sembrano usciti da Bollywood. Cast comunque in forma smagliante (Alfie Williams e una strepitoso Ralph Fiennes simil-Kurtz su tutti) e si arriva alla non-fine (alla Arancia Meccanica) con la voglia di andare avanti. La nuova trilogia è iniziata. L’impegno si vede, ma serve altro per convincere.

#28AnniDopo #28DaysLater #DannyBoyle #AlexGarland #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Nella società degli uomini. ********************* Nella società degli uomini.
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NOI E LORO di Delphine e Muriel Coulin
 (2025)

Un padre vedovo scopre che uno dei suoi due figli ha iniziato a frequentare personaggi violenti di estrema destra.

L’odio. Padri, figli, operai, studenti, neo-fascisti. Famiglie perfette/imperfette e la difficoltà di parlarsi. Le sorelle Coulin raccontano l’uomo e le sue fragilità attraverso un nucleo famigliare intimo ma spezzato e un’attualità pericolosa. Lindon splendido e tragico padre/operaio che fa di tutto per tenere unita una famiglia “in guerra” per un’ideale, una morale, un’etica. Noi e Loro. Noi contro Loro. Anche se la guerra è già persa. Da entrambe le parti. A volte le ferite dell’anima sono più profonde e dolorose delle ferite fisiche. Provare per credere. E il monologo finale di Lindon spezza il cuore, le ossa e la mente. Bellissimo.

#NoiELoro #JouerAvecLeFeu #VincentLindon #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
L’esercito del surf **************************** L’esercito del surf
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THE SURFER di Lorcan Finnegan (2025)

Un uomo torna insieme al figlio nella sua città natale in Australia per comprare la vecchia casa d’infanzia. Ma un gruppo di surfisti gli metteranno i bastone tra le ruote

Point Break. Uomini-alfa sotto il sole e uomini-beta tra le onde dell’oceano (o della psiche). Lo scontro sarà infuocato e inevitabile. Soprattutto se c’è Nicolas Cage. Nuovo (quasi) “one man show” per Cage e le sue faccette, protagonista di un interessante anti-revenge movie “seventies style” complesso e cerebrale. Mascolinità tossica e violenze psicologiche, uomini capobranco e uomini da purificare, asfalto rovente e acqua marina, animali e (non)essersi umani. Lorcan Finnegan gioca con il b-movie in un spazio-luogo quasi claustrofobico trasformando il giorno di ordinaria follia in qualcosa di più profondo e inaspettato. E Cage (dopo il deludente Longlegs) torna ad essere il Cage che abbiamo sempre amato. Cult da leoni.

#TheSurfer #NicolasCage #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
A spasso nel tempo ******************************* A spasso nel tempo
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PREDATOR: KILLER OF KILLERS di Dan Trachtenberg e Joshua Wassung (2025)

Tre guerrieri di tre epoche diverse dovranno affrontare i cacciatori più letali dell’universo.

Once were Predators. Guerrieri e predatori. Umani e (non ancora) eroi. Che tu sia in cerca di vendetta o in cerca di redenzione, l’unica cosa da fare è affrontare il tuo passato e gli alieni più letali dell’universo. Dan Trachtenberg, dopo il carino Prey, espande il mondo dei Predator con un riuscito, violentissimo e divertentissimo film d’animazione (per adulti). Tra Vichinghe-madri, samurai reietti e giovani piloti in guerra, gli “invincibili” Predator riflettono le battaglie interiori (ed esteriori) di esseri umani feriti nell’anima e nel cuore. Ma è anche una nuova (e fresca) visione su un franchise che forse ha trovato la sua vera dimensione. E avrebbe meritato la sala cinematografica. 

#PredatorKillerOfKillers #Predator #DisneyPlus #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Punti di vista e punti a metà. Punto. #trashcult Punti di vista e punti a metà. Punto.

#trashcult #trashcultdotcom #summer
Revenge ***************************************** Revenge 
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THE LAST OF US - stagione 2 (2025)

Dopo gli eventi della stagione 1, le strade di Joel e Ellie si troveranno ad un bivio che metterà in pericolo l’intera città di Jackson.

Amore, funghi e vendetta. Comunità unite e comunità in guerra. Famiglie in conflitto e famiglie distrutte, mentre il passato bussa alla porta e chiede il conto (salatissimo). Gli infetti-fungo attaccano e si evolvono. Gli esseri umani si innamorano, uccidono e si vendicano (brutalmente). La strada di Joel e Ellie sarà piena di ostacoli. Nel frattempo il mondo osserva l’estinzione dell’umanità. Seconda stagione parecchio criticata dai fan del videogioco, ma assolutamente splendida ed emozionante. Rapporti da ricucire (Joel e Ellie), rapporti che nascono (Ellie e Dina) e rapporti tossici (Ellie e Abby). Momenti sconvolgenti e colpi di scena dove tutto cambia. Bella Ramsey bravissima e determinata, ma attenzione ad una scatenata e brutale Kaitlyn Dever. E Pedro Pascal.. eh…. Attendiamo la terza stagione. Con ansia.

#TheLastOfUs #HBO #serie #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Il giorno della marmotta morta ******************* Il giorno della marmotta morta
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UNTIL DAWN - FINO ALL’ALBA di David F. Sandberg (2025)

Un gruppo di ragazzi finisce in una casa isolata in mezzo ad un bosco dove dovranno  cercare di sopravvivere fino all’alba, notte dopo notte.

Ricomincio da morto. Quella casa del bosco ma con clessidra. Qui ci sono un gruppo di ragazzi, una casa isolata e tanti mostri. E così a ripetizione. Di base c’è un videogame della PlayStation (mai giocato) e il regista di Annabelle 2 (e di Shazam!) ci mette lo sguardo cinematografico. Ma i problemi sono tanti. Zero idee, zero suspense, storia senza senso, mostri a caso e un gruppo di protagonisti beoti che muoiono e (purtroppo) risorgono. Praticamente come NON realizzare un film horror. E tra psicopatici con maschere da clown (ah però), streghe asmatiche, zombi vari e corpi esplosi (da risate involontarie), si arriva ad un finale tanto brutto quanto liberatorio (per noi spettatori). E vorresti rivivere questo giorno per evitare di vedere questo film. Orrendo.

#UntilDawn #DavidFSandberg #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Man VS. ChatGPT ********************************** Man VS. ChatGPT
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MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING di Christopher McQuarrie (2025)

L’ultima missione (impossibile) di Ethan Hunt e la sua squadra contro l’entità artificiale che minaccia il mondo.

Fino alla fine del mondo. Tom Cruise e una storia d’amore/d’azione lunga 30 anni. Si chiude una delle saghe action più “analogiche” di sempre, e non a caso il villain è proprio l’intelligenza artificiale. Cruise e McQuarrie realizzano un film-bilancio che forse non è esattamente quello che ci aspettavamo, ma va bene lo stesso. Prima parte piena di intricati e lunghissimi spiegoni. Nella seconda parte si ingrana la marcia e ci regala almeno un paio di sequenze da antologia (l’inseguimento aereo finale è da applausi). Forse uno dei più deboli di tutta la saga, ma la maestria produttiva e “fisica” di un 62enne che fa ancora cinema “vecchia scuola” riuscendo a metterci in guardia sul nostro futuro è comunque da lodare, apprezzare, applaudire. Nonostante tutto. Punto.

#MissionImpossible #TheFinalReckoning #TomCruise #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Attrazione (poco) fatale ************************* Attrazione (poco) fatale
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BABYGIRL di Halina Reijn (2025)

Una manager di una importante azienda inizia un intenso gioco sessuale con uno stagista che metterà a rischio la sua vita familiare e professionale.

Giochi di (sesso e) potere. Meglio governare o farsi governare? Meglio il quotidiano o il proibito? Meglio latte intero o parzialmente scremato? Racconto a tinte pseudo-erotiche di una donna in carriera che scopre la sua vulnerabilità (nella vita e nel corpo). Ma è anche un finto thriller sulle logiche “umane” e incrociate del potere e sui rischi da correre per esplorare una nuova (vera?) esistenza/esperienza. Per tutto il resto c’è una bravissima Nicole Kidman, insoddisfatta a letto dal marito che ironizza su se stessa tra botox, orgasmi e fondoschiena “kubrickiano” (esattamente come fece Demi Moore lo scorso anno). Il look fighetto A24 comunque fa il suo dovere. Si, ma quindi? Lo scontro/incontro generazionale tra il serio e il faceto funzionicchia tra alti e bassi. Forse fra qualche anno, verrà ripescato e rivalutato. Per il momento, rimandato a settembre.

#Babygirl #HalinaReijn #NicoleKidman #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Mari d’inverno ******************************** Mari d’inverno 
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PATERNAL LEAVE di Alissa Jung (2025)

Leo, quindicenne in fuga da una mamma troppo assente, parte da Berlino verso Marina Romea per incontrare suo padre biologico.

Stella di mare. Padri e figlie (arrabbiati) sospesi nello spazio tempo della riviera romagnola. Scelte giuste/sbagliate dalle quali non si può più scappare, ma trovare (finalmente) una soluzione (e una pace interiore). Insolito viaggio “dell’anima” per due persone che si ritrovano, ritrovando se stessi. Alissa Jung (al suo esordio), ci racconta una semplice, ma sincera, storia di formazione sullo sfondo di un luogo “alieno”(Marina Romea) dove le lingue si incontrano con sabbia e mare. Luca Marinelli “doppio” padre che prova (con fatica) a mettere le cose a posto. Juli Grabenhenrich, figlia “dimenticata” alla ricerca di un abbraccio. Forse la soluzione di tutto ha le ali (rosa). Poetico e rabbioso. Bravi tutti.

#PaternalLeave #AlissaJung #LucaMarinelli #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Genitori in blue jeans *************************** Genitori in blue jeans
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THE ASSESSMENT - LA VALUTAZIONE di Fleur Fortune (2025)

In un futuro non troppo lontano, per avere figli occorre passare una estenuante valutazione. Una coppia che deve essere valutata, verrà catapulta in un inquietante incubo psicologico.

L’amore imperfetto. Mentre il Vecchio Mondo sta morendo, il Nuovo Mondo crea animali virtuali e figli solo su approvazione. E i “potenziali” genitori devono lottare con la loro psiche (e non solo) per diventare “veri” genitori. Benvenuti in paradiso. Teatral-drama-sci/fi a tre che mescola atmosfere alla Alex Garland e perversioni alla Yorgos Lanthimos. Il risultato è un buon thriller psicologico animato da tre attori superbi al limite della rottura. Elizabeth Olsen, splendida pseudo-mamma green “a tutti i costi”. Himesh Patel, pseudo-papà ingegnere della non-carne pronto a farsi tentare. Alicia Vikander (la migliore), bizzarra valutatrice luciferina pronta a tutto per la “buona causa”. Il resto è pura visione “d’artista” di Fleur Fortune con colori e design futuristico minimal. Forse la strada giusta per diventare genitori è non diventarlo. Interessante.

#TheAssessment #ElizabethOlsen #AliciaVikander #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Il giorno di dolore che uno ha ******************* Il giorno di dolore che uno ha
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A REAL PAIN di Jesse Eisenberg (2025)

Due cugini partono per un viaggio in Polonia, patria della loro nonna morta da poco tempo.

Notturno. Partire per viaggiare/affrontare un lutto. Una strana coppia di cugini lontani/vicini che vivono un proprio dolore (presente e passato) e lo vivono diversamente. David, uomo medio borghese con lavoro, moglie e figlia, lo nasconde. Benji, cugino vulcanico, affascinante ma fragile, lo accetta (e lo manifesta). Entrambi capiranno come affrontarlo. Insieme. Jesse Eisenberg scrive e dirige un film “on the road” attraverso la consapevolezza di un malessere dell’anima, pesante ma necessario. Una meta (la Polonia, casa natia della nonna scomparsa e luogo storico intriso di morte) che è una tappa obbligatoria per capire il “vero dolore”. Delicato, leggero ma potente. Eisenberg omaggia Woody Allen e il cinema di Linklater. E con grande intelligenza ci parla dell’orrore dell’Olocausto senza mai cadere nel ridicolo. Straordinaria la coppia Eisenberg/Culkin e scena finale da applausi. Bellissimo.

#ARealPain #JesseEisenberg #KieranCulkin #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Tutta colpa di Freud ***************************** Tutta colpa di Freud
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THUNDERBOLTS* di Jake Schreier (2025)

Un gruppo di assassini disadattati dovrà unirsi per sconfiggere un formidabile nemico e affrontare se stessi.

Unobravo. Villain con super problemi che diventano eroi (per caso) con super problemi. Occorre però un analista per sconfiggere l’ombra della depressione e del dolore represso. O forse serve solo un bel respiro profondo. E si riparte. La Marvel in (auto)analisi dopo gli ultimi (un po’ troppi) flop partorisce questo film/terapia su un gruppo di disadattati che ha solo bisogno di compagnia. E l’analisi porta i suoi frutti. Sicuramente non perfetto, ma “Thunderboltsasterisco” tratta un tema importante (le malattie mentali) in un contesto “commerciale”, unendo l’irriverenza e la fragilità dei Guardiani della Galassia. Affiatatissimo il nuovo team capitanato da una bravissima Florence Pugh che prova a salvare prima se stesso poi il mondo. Vedremo se la Marvel ha veramente sconfitto la sua ombra (ne riparliamo a luglio), ma intanto i “Thunderbolts(senza)asterisco” sono un ottimo punto di fine/inizio. 

#Thunderbolts #MarvelStudios #Marvel #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
L’atomo inquieto ******************************* L’atomo inquieto
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CHERNOBYL serie creata da Craig Mazin (2019)

La dettaglia ricostruzione del disastro di Chernobyl del 1986 e di come ha cambiato il mondo intero.

Cronache del dopobomba. Una centrale nucleare, un’esplosione nel cuore della notte e una catastrofe dalle conseguenze inimmaginabili. Uno degli eventi più importanti degli ultimi 40 anni e la consapevolezza (e la conferma) dell’autodistruzione umana. Chernobyl come il luogo che ha reso l’uomo creatore/distruttore di Dio. Agghiacciante (e straordinaria) ricostruzione del disastro nucleare di Chernobyl, realizzata dalla HBO, nonché viaggio nel cuore malato e corrotto dell’Unione Sovietica degli anni 80 (e la sua fine). Un manipolo di uomini/scienziati/politici/operai e una corsa contro il tempo per tentare di salvare il salvabile. Nel frattempo, le radiazioni uccidono tutto e tutti. Ipnotico, disturbante, assordante. Craig Mazin (e il regista Jonah Renck) non fanno sconti e ci sbattono in faccia tutta la crudeltà degli eventi e la battaglia etica per gridare al mondo la verità. Cast sublime (Jared Harris da applausi) e un resa tecnica cinematografica. Da recuperare (o da rivedere) se ancora non lo avete fatto. 

#Chernobyl #HBO #CraigMazin #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Uh ***************************************** BETTE Uh
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BETTER MAN di Michael Gracey (2024)

Vita, musica e demoni dello scimpanzé Robbie Williams, ex Take That diventato pop star cult.

A ape is born. Pop star “primati” sull’orlo di una crisi di nervi. Successo/caduta/ri-successo del mito di Robbie Williams, controversa icona british che in qualche modo ha segnato un epoca. Anni fa ci aveva provato pure Celentano a fare il musicarello scimmiesco. Ora Williams, in versione “Cesare”, racconta la sua vita a 100km orari tra cielo e terra (quasi sottoterra) a testa in giù. E in qualche modo fa centro. Lontano dai soliti musical-biopic recenti costruiti con lo stampino (Bohemian Rhapsody o Back to black), Williams ci mette la vita, Michael Gracey ci mette lo sguardo selvaggio. E l’operazione incredibilmente funziona. Vorticoso ma sincero. Bizzarro ma coinvolgente. Robbie Williams viene fatto a pezzi tra padri assenti, nonne materne, depressione, droghe e banane. Senza per forza risultare simpatico a tutti i costi. Peccato per il flop ai botteghini. Forse avrebbe meritato di più.

#BetterMan #RobbieWilliams #MichaelGracey #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Liguria “rock” tra cani, gatti e altri animali Liguria “rock” tra cani, gatti e altri animali da crociera.

#trashcultontheroad #trashcult #trashcultdotcom #liguria #Savona
World Smile Tour ********************************* World Smile Tour
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SMILE 2 di Parker Finn (2024)

Una pop-star in procinto di iniziare un tour mondiale, deve fare i conti con una maledizione che mescolerà realtà e finzione e la costringerà ad affrontare il suo passato.

Sorrisi e canzoni. Lo spietato mondo deIlo spettacolo e come non farsi divorare. Una giovane pop star costretta ad affrontare il successo mondiale, tra alcol, droga, concerti, cicatrici (interne ed esterne) e demoni cosmici. Qui il prezzo da pagare per la fama consiste nel cercare di non perdere la testa e fare un bel sorriso. Sequel/spin off dell’innocuo primo capito sempre diretto da Parker Finn. La posta in gioco si alza (così come il budget) e lo show non delude. Visioni varie, sogni agghiaccianti, acqua in bottiglia, coreografie demoniache, soliti jumpscare e qualche colpo di scena ben assestato. Finn costruisce una parabola discendente nella follia con una notevolissima Naomi Scott che da sola vale la visione (e chi se lo aspettava). Fino ad un finale delirante da applausi. Niente di straordinario, ma lo stile c’è.

#Smile2 #ParkerFinn #NaomiScott #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio? **** Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?
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I PECCATORI di Ryan Coogler (2025)

Mississippi, anni 30. Due gemelli tornano nella loro paese natale per iniziare una nuova vita. Ma troveranno il male puro.

Vampiri in blues. Due gemelli in fuga dal passato/presente e il ritorno a casa per scappare/affrontare quello che è stato e quello che sarà. Ma per ottenere la libertà occorrerà pagare un tributo di sangue e musica. Ryan Coogler abbandona le pantere nere marveliane (per fortuna) per raccontare una ambiziosa storia di blues magico, gangster cloni e vampiri canterini. Si mescola razzismo, hoodoo, Ku Klux Klan, musical, western, sesso, sangue, denti, occhi rossi, religioni e maledizioni. Il risultato è un simpatico frullatone che contiene grandissimi momenti di cinema (la scena che divide prima e seconda parte in piano sequenza è memorabile) e momenti poco interessanti (tutta la prima parte fatica a decollare). Però in qualche modo, il giocattolo funziona. E la virata splatter-horror nell’ultima parte come omaggio a Carpenter, Rodriguez e Tarantino è un po’ impacciata ma divertente. Forse per ballare con il diavolo serviva più coraggio. Ma bisogna sapersi accontentare.

#Sinners #IPeccatori #RyanCoogler #MichaelBJordan #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
In linea con gli assassini... ******************* In linea con gli assassini...

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SEPTEMBER 5: LA DIRETTA CHE CAMBIÒ LA STORIA di Tim Fehlbaum (2025)

Olimpiadi di Monaco, 1972. La troupe sportiva della ABC si ritrova a documentare lo sconvolgente attentato terroristico che cambiò la storia.

Quinto potere. Uno degli eventi sportivi più attesi al mondo. Una nazione pronta a riscattarsi dopo la Seconda Guerra Mondiale. Uno dei più sconvolgenti attentati terroristici della storia. Una troupe televisiva che mostra per la prima volta il volto (mascherato) di un terrorista. E Il mondo non sarà più lo stesso. Thriller/dramma mozzafiato su uno degli eventi che ha cambiato il corso della storia, raccontato attraverso un manipolo di giornalisti “nel posto giusto, al momento giusto”. L’informazione costretta a fare i conti con dilemmi tecnici e dilemmi morali. Cosa mostrare e cosa no? Cosa è vero e cosa è falso? Il regista Tim Fehlbaum punta sulla tensione e sull’azione, trasformando un action-dramma da camera in un film (inevitabilmente) politico, ma necessario. Ma è anche una straordinaria testimonianza di un tipo di giornalismo live “analogico” senza precedenti. Tra (il miglior) Ron Howard e Tutti gli uomini del Presidente. Magistrale.

#September5 #TimFehlbaum #Munich72 #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Temptation Island ma con i fucili.. ************** Temptation Island ma con i fucili..
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EDEN di Ron Howard (2025)

Anni 30. Un gruppo di persone decide di trasferirsi alle isole Galapagos, ma la convivenza sarà piuttosto complicata.

Il Signore delle iguane. Trasferirsi in paradiso per abbandonare costrizioni e malanni della borghesia. Sole, mare, natura e la voglia di cambiare vita. Ma si sa, l’essere umano nasconde sempre un lato oscuro che può trasformare il paradiso in un inferno. Il bravo artigiano Ron Howard ci racconta una misteriosa (e oscura) storia vera a metà strada tra i romanzi di Golding e Ballard e il cinema thriller-avventuroso. Visione antropologica di un nucleo di persone immerse nella giungla tra uomini con fucile e donne manipolatrici. Howard e il suo cast si divertono nel far giocar sporco i loro protagonisti, tra cani selvatici, denti di ferro, ricatti psicologici, fame, maiali, sesso, hotel utopistici e nuove bibbie. Jude Law, medico sdentato e affamato, Vanessa Kirby, amante malata e rassegnata, Ana De Armas, baronessa tentatrice, Sydney Sweeney, giovane (e ultima?) speranza per l’umanità. Scorrevole e piacevole. Da vedere per capire chi siamo veramente.

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Buon lavoro e buona vita.. forse ***************** Buon lavoro e buona vita.. forse
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FULL TIME - AL CENTO PER CENTO di Éric Gravel (2021)

Una madre separata con due figli a carico è costretta a lottare tutti i giorni tra lavoro e vita privata.

Fino all’ultimo respiro. Madri proletarie “sole” costrette ad affrontare il principale nemico di questa epoca: il tempo. E chi si ferma è perduto. Treni, autobus, taxi, autostop. Ogni mezzo di trasporto è utile per salvare lavoro, famiglia e sanità mentale. Angosciante viaggio a 100km orari di una piccola “eroina” alle prese con le piccole/grandi battaglie “quotidiane”. Éric Gravel costruisce un thriller/drama esistenziale mozzafiato che rappresenta i piccoli ingranaggi di una sistema/comunità che non può fare altro che lottare per sopravvivere. Cinema sociale rabbioso e snervante “alla Loach” travestito da action/thriller con musica “alla Carpenter”. Laure Calamy straordinaria. Tenetevi stretto il vostro lavoro e iniziate a correre. Bellissimo.

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Pamela come Mickey e Demi.. ********************* Pamela come Mickey e Demi.. 
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THE LAST SHOWGIRL di Gia Coppola (2025)

Una storica ballerina di Las Vegas deve fare i conti con la fine della sua carriera. 

Paura e crepuscolo a Las Vegas. Fare i conti con la fine (della vita/carriera) e accettare la realtà dei fatti, quando ormai anche l’ultimo treno è passato (da un bel po’). La ballerina Pamela Anderson come il wrestler Michey Rourke. Storia (quasi) vera di corpi cinematografici rinati. Gia Coppola prova a rilanciare una ritrovata Pam in veste “autoriale”, raccontando il tempo che passa e l’inevitabile ricambio generazionale. Operazione in parte riuscita, in parte no. La Coppola non è Darren Aronofsky (e nemmeno sua zia Sofia) e la confezione pseudo-indie-sgranata non riesce a dare il giusto spessore ai personaggi (nonostante l’ottimo cast di contorno)to. Ma ci regala una Las Vegas malinconica e “lunare” come non l’abbiamo mai vista. Poco altro da dire. Forse con l’aiuto di qualche “sostanza”… Peccato.

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Londra vista con i nostri occhi tra maghetti, most Londra vista con i nostri occhi tra maghetti, mostri, Re, Regine, statue, statuine, soldatini e inchini.
Lunga vita a trashcult. 

Sempre e comunque.

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Se vi state chiedendo dove sono le isole Orcadi… Se vi state chiedendo dove sono le isole Orcadi…
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THE OUTRUN di Nora Fingscheidt (2024)

Dopo anni di dipendenza dall’alcol che le hanno distrutto la vita, una ragazza tornerà nelle isole Orcadi per ritrovare se stessa.

Saoirse della valle del vento. Viaggio ai confini del mondo per sfuggire ai propri demoni e ritrovare se stessi. Forse nell’unico posto al mondo dove chi cerca una risposta, la può trovare tra il vento e il mare. Sorprendente piccola opera indie tratta dalle memorie di Amy Liptrot. Dipendenza, distruzione, abisso, risalita, redenzione. La regista Nora Fingscheidt crea un coinvolgente “non ordinato” viaggio psichedelico interiore/esteriore attraverso la solitudine per tornare a vivere. Alcol e acqua (marina). Foche “magiche” e uccelli introvabili. Genitori bipolari e fidanzati provati. Scienza e mitologia. Bottiglie piene e bottiglie vuote. Straordinaria interpretazione di Saoirse Ronan, incredibilmente snobbata in questa stagione di premi. Da recuperare.

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Belli i robot, ma il film? *********************** Belli i robot, ma il film?
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THE ELECTRIC STATE di Anthony e Joe Russo (2025)

Anni 90. Una guerra tra umani e robot e una ragazza intenzionata a ritrovare suo fratello.

Il giorno del giudizio. Gli anni 90 del multiverso dove gli uomini diventano robot e i robot diventano più umani degli umani. Si va in guerra contro le macchine ribelli che vogliono solo un po’ di umanità (maledetto Walt Disney, vedere per credere). Innocuo (ma gradevole) film per ragazzi firmato fratelli Russo. Più dalle parti di Spielberg che di Terminator. Niente apocalisse dark o riflessioni sul presente/futuro e nemmeno la meravigliosa fanta-politica-action di District 9. I Russo giochicchiano col genere, approfondiscono poco (assolutamente niente), ma divertono abbastanza. Poco altro da dire. Chris Pratt, eterno Star Lord ma con i baffi e Millie Bobby Brown bionda e senza poteri telepatici. Però i robot sono bellissimi. Ma 320 milioni di dollari di budget? No dico, 320 milioni. Vabbè. 

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Bel casino essere genitori… ******************** Bel casino essere genitori…
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ADOLESCENCE (miniserie Netflix - 2025)

Un ragazzino tredicenne viene accusato di omicidio. La famiglia cercherà di affrontare la sconvolgente notizia.

Anatomia di una caduta. Un’accusa terrificante e la conseguente discesa all’inferno di una normale famiglia medio/borghese. Agghiacciante (ma anche commovente) analisi della società di oggi tra adolescenza, social, bullismo, e tutto “l’imbarazzo” che si nasconde nel rapporto generazionale tra genitori/figli. Miniserie in 4 episodi mozzafiato girati con un unico piano sequenza che non dà scampo a nessuno, costretti a “vivere” 4 momenti di un caso (purtroppo) non così lontano dalla realtà. Jack Thorne e Stephen Graham scrivono (impeccabili), Philip Barantini dirige (da applausi) e tutto il cast in stato di grazia (strepitoso l’esordiente Owen Cooper). Se siete genitori, cercate di capire i vostri figli. Prima che sia troppo tardi. Bellissimo.

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Passato, presente, futuro comodamente seduti a cas Passato, presente, futuro comodamente seduti a casa vostra.
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HERE di Robert Zemeckis (2025)

Ritratto di vite attraverso il tempo e “uno”spazio.

La stanza del tempo. Punto di osservazione del tempo e di “uno” spazio sul pianeta Terra. Da lì passano dinosauri, colibrì, carrozze, cavalli, divani, poltrone, malattie, vite, amori e una casa. E tutto si collega da un eterno filo invisibile. Nuovo ritorno al passato/futuro per Robert Zemeckis che abbandona DeLorean, treni polari (e Forrest Gump) per un viaggio temporale “da fermi”. Completamente (e ingiustamente) ignorato in patria, la matrioska di Zemeckis gioca con montaggi, canzoni, musiche, attori e tanta tecnologia al servizio del “qui” attraverso il continuum spaziotempo. E riesce in qualche modo a colpire il bersaglio (e il cuore). Forse il pubblico americano non merita autori come Zemeckis. Forse fra qualche anno diventerà un cult. Da riscoprire, in questa epoca o in un’altra.

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Parassiti umani e come morire con dignità.. ***** Parassiti umani e come morire con dignità..
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MICKEY 17 di Bong Joon-ho (2025)

Dopo aver firmato un contratto di 4 anni su una nave spaziale come “sacrificabile”, Mickey verrà utilizzato per esperimenti mortali con lo scopo di raggiungere un nuovo mondo.

Idiocracy. Viaggio intergalattico su un’Arca Noè spaziale governata da perfetti idioti. Il destino dell’umanità è nelle mani di un povero diavolo “costretto” a morire per una “impossibile” utopia. Simpatico caos fanta-ambiental-demenziale firmato Bong Joon-ho che torna dopo i fasti di Parasite. Qui i “parassiti” non sono i vermoni in stile Star Wars che abitano il pianeta di ghiaccio, ma l’essere umano che prova a colonizzare un mondo con la sua stupidità. E forse ci riesce. O forse c’è già riuscito. Cloni, stampanti, esperimenti, ribellioni, dittature, mostri intelligenti e la dignità umana anche (o soprattutto) nella morte. Sgangherato e a tratti noiosello si lascia guardare, ma senza graffiare mai. Peccato. Robert Pattinson x2 straordinario, Mark Ruffalo simil-Trump irresistibile, Toni Collette la migliore in assoluto. Benvenuti nel Nuovo Mondo e cercate di morire alla svelta.

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DIECI CAPODANNI di Rodrigo Sorogoyen (2025) Stori DIECI CAPODANNI di Rodrigo Sorogoyen (2025)

Storia di Ana e Oscar, un amore lungo dieci 10 capodanni.

Días Extranos. 2015-2025. Fine e inizio. Inizio e fine. Dieci anni raccontati attraverso dieci giorni (il capodanno), punto d’incontro di due persone e di due destini. Ana e Óscar si innamorano, festeggiano, litigano, fanno l’amore, si lasciano, si ritrovano, si perdono, e poi… Rodrigo Sorogoyen, grande autore iberico, racconta con grande naturalezza, maturità e realismo una storia semplice, fatta di corpi che si attraggono/respingono e luoghi che cambiano/ritornano, ma che colpisce dritto al cuore. Il tempo passa, l’acqua si alza, le distanze si allungano, ma l’amore, forse quello… forse. Iria del Rio e Francesco Carril sorprendenti e commoventi. Una volta conclusa, potete fare tranquillamente un bilancio della vostra vita. E Buon Anno.

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