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la settima arte a modo nostro

Il giorno di dolore che uno ha ******************* Il giorno di dolore che uno ha
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A REAL PAIN di Jesse Eisenberg (2025)

Due cugini partono per un viaggio in Polonia, patria della loro nonna morta da poco tempo.

Notturno. Partire per viaggiare/affrontare un lutto. Una strana coppia di cugini lontani/vicini che vivono un proprio dolore (presente e passato) e lo vivono diversamente. David, uomo medio borghese con lavoro, moglie e figlia, lo nasconde. Benji, cugino vulcanico, affascinante ma fragile, lo accetta (e lo manifesta). Entrambi capiranno come affrontarlo. Insieme. Jesse Eisenberg scrive e dirige un film “on the road” attraverso la consapevolezza di un malessere dell’anima, pesante ma necessario. Una meta (la Polonia, casa natia della nonna scomparsa e luogo storico intriso di morte) che è una tappa obbligatoria per capire il “vero dolore”. Delicato, leggero ma potente. Eisenberg omaggia Woody Allen e il cinema di Linklater. E con grande intelligenza ci parla dell’orrore dell’Olocausto senza mai cadere nel ridicolo. Straordinaria la coppia Eisenberg/Culkin e scena finale da applausi. Bellissimo.

#ARealPain #JesseEisenberg #KieranCulkin #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Tutta colpa di Freud ***************************** Tutta colpa di Freud
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THUNDERBOLTS* di Jake Schreier (2025)

Un gruppo di assassini disadattati dovrà unirsi per sconfiggere un formidabile nemico e affrontare se stessi.

Unobravo. Villain con super problemi che diventano eroi (per caso) con super problemi. Occorre però un analista per sconfiggere l’ombra della depressione e del dolore represso. O forse serve solo un bel respiro profondo. E si riparte. La Marvel in (auto)analisi dopo gli ultimi (un po’ troppi) flop partorisce questo film/terapia su un gruppo di disadattati che ha solo bisogno di compagnia. E l’analisi porta i suoi frutti. Sicuramente non perfetto, ma “Thunderboltsasterisco” tratta un tema importante (le malattie mentali) in un contesto “commerciale”, unendo l’irriverenza e la fragilità dei Guardiani della Galassia. Affiatatissimo il nuovo team capitanato da una bravissima Florence Pugh che prova a salvare prima se stesso poi il mondo. Vedremo se la Marvel ha veramente sconfitto la sua ombra (ne riparliamo a luglio), ma intanto i “Thunderbolts(senza)asterisco” sono un ottimo punto di fine/inizio. 

#Thunderbolts #MarvelStudios #Marvel #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
L’atomo inquieto ******************************* L’atomo inquieto
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CHERNOBYL serie creata da Craig Mazin (2019)

La dettaglia ricostruzione del disastro di Chernobyl del 1986 e di come ha cambiato il mondo intero.

Cronache del dopobomba. Una centrale nucleare, un’esplosione nel cuore della notte e una catastrofe dalle conseguenze inimmaginabili. Uno degli eventi più importanti degli ultimi 40 anni e la consapevolezza (e la conferma) dell’autodistruzione umana. Chernobyl come il luogo che ha reso l’uomo creatore/distruttore di Dio. Agghiacciante (e straordinaria) ricostruzione del disastro nucleare di Chernobyl, realizzata dalla HBO, nonché viaggio nel cuore malato e corrotto dell’Unione Sovietica degli anni 80 (e la sua fine). Un manipolo di uomini/scienziati/politici/operai e una corsa contro il tempo per tentare di salvare il salvabile. Nel frattempo, le radiazioni uccidono tutto e tutti. Ipnotico, disturbante, assordante. Craig Mazin (e il regista Jonah Renck) non fanno sconti e ci sbattono in faccia tutta la crudeltà degli eventi e la battaglia etica per gridare al mondo la verità. Cast sublime (Jared Harris da applausi) e un resa tecnica cinematografica. Da recuperare (o da rivedere) se ancora non lo avete fatto. 

#Chernobyl #HBO #CraigMazin #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Uh ***************************************** BETTE Uh
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BETTER MAN di Michael Gracey (2024)

Vita, musica e demoni dello scimpanzé Robbie Williams, ex Take That diventato pop star cult.

A ape is born. Pop star “primati” sull’orlo di una crisi di nervi. Successo/caduta/ri-successo del mito di Robbie Williams, controversa icona british che in qualche modo ha segnato un epoca. Anni fa ci aveva provato pure Celentano a fare il musicarello scimmiesco. Ora Williams, in versione “Cesare”, racconta la sua vita a 100km orari tra cielo e terra (quasi sottoterra) a testa in giù. E in qualche modo fa centro. Lontano dai soliti musical-biopic recenti costruiti con lo stampino (Bohemian Rhapsody o Back to black), Williams ci mette la vita, Michael Gracey ci mette lo sguardo selvaggio. E l’operazione incredibilmente funziona. Vorticoso ma sincero. Bizzarro ma coinvolgente. Robbie Williams viene fatto a pezzi tra padri assenti, nonne materne, depressione, droghe e banane. Senza per forza risultare simpatico a tutti i costi. Peccato per il flop ai botteghini. Forse avrebbe meritato di più.

#BetterMan #RobbieWilliams #MichaelGracey #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Liguria “rock” tra cani, gatti e altri animali Liguria “rock” tra cani, gatti e altri animali da crociera.

#trashcultontheroad #trashcult #trashcultdotcom #liguria #Savona
World Smile Tour ********************************* World Smile Tour
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SMILE 2 di Parker Finn (2024)

Una pop-star in procinto di iniziare un tour mondiale, deve fare i conti con una maledizione che mescolerà realtà e finzione e la costringerà ad affrontare il suo passato.

Sorrisi e canzoni. Lo spietato mondo deIlo spettacolo e come non farsi divorare. Una giovane pop star costretta ad affrontare il successo mondiale, tra alcol, droga, concerti, cicatrici (interne ed esterne) e demoni cosmici. Qui il prezzo da pagare per la fama consiste nel cercare di non perdere la testa e fare un bel sorriso. Sequel/spin off dell’innocuo primo capito sempre diretto da Parker Finn. La posta in gioco si alza (così come il budget) e lo show non delude. Visioni varie, sogni agghiaccianti, acqua in bottiglia, coreografie demoniache, soliti jumpscare e qualche colpo di scena ben assestato. Finn costruisce una parabola discendente nella follia con una notevolissima Naomi Scott che da sola vale la visione (e chi se lo aspettava). Fino ad un finale delirante da applausi. Niente di straordinario, ma lo stile c’è.

#Smile2 #ParkerFinn #NaomiScott #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio? **** Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?
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I PECCATORI di Ryan Coogler (2025)

Mississippi, anni 30. Due gemelli tornano nella loro paese natale per iniziare una nuova vita. Ma troveranno il male puro.

Vampiri in blues. Due gemelli in fuga dal passato/presente e il ritorno a casa per scappare/affrontare quello che è stato e quello che sarà. Ma per ottenere la libertà occorrerà pagare un tributo di sangue e musica. Ryan Coogler abbandona le pantere nere marveliane (per fortuna) per raccontare una ambiziosa storia di blues magico, gangster cloni e vampiri canterini. Si mescola razzismo, hoodoo, Ku Klux Klan, musical, western, sesso, sangue, denti, occhi rossi, religioni e maledizioni. Il risultato è un simpatico frullatone che contiene grandissimi momenti di cinema (la scena che divide prima e seconda parte in piano sequenza è memorabile) e momenti poco interessanti (tutta la prima parte fatica a decollare). Però in qualche modo, il giocattolo funziona. E la virata splatter-horror nell’ultima parte come omaggio a Carpenter, Rodriguez e Tarantino è un po’ impacciata ma divertente. Forse per ballare con il diavolo serviva più coraggio. Ma bisogna sapersi accontentare.

#Sinners #IPeccatori #RyanCoogler #MichaelBJordan #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
In linea con gli assassini... ******************* In linea con gli assassini...

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SEPTEMBER 5: LA DIRETTA CHE CAMBIÒ LA STORIA di Tim Fehlbaum (2025)

Olimpiadi di Monaco, 1972. La troupe sportiva della ABC si ritrova a documentare lo sconvolgente attentato terroristico che cambiò la storia.

Quinto potere. Uno degli eventi sportivi più attesi al mondo. Una nazione pronta a riscattarsi dopo la Seconda Guerra Mondiale. Uno dei più sconvolgenti attentati terroristici della storia. Una troupe televisiva che mostra per la prima volta il volto (mascherato) di un terrorista. E Il mondo non sarà più lo stesso. Thriller/dramma mozzafiato su uno degli eventi che ha cambiato il corso della storia, raccontato attraverso un manipolo di giornalisti “nel posto giusto, al momento giusto”. L’informazione costretta a fare i conti con dilemmi tecnici e dilemmi morali. Cosa mostrare e cosa no? Cosa è vero e cosa è falso? Il regista Tim Fehlbaum punta sulla tensione e sull’azione, trasformando un action-dramma da camera in un film (inevitabilmente) politico, ma necessario. Ma è anche una straordinaria testimonianza di un tipo di giornalismo live “analogico” senza precedenti. Tra (il miglior) Ron Howard e Tutti gli uomini del Presidente. Magistrale.

#September5 #TimFehlbaum #Munich72 #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Temptation Island ma con i fucili.. ************** Temptation Island ma con i fucili..
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EDEN di Ron Howard (2025)

Anni 30. Un gruppo di persone decide di trasferirsi alle isole Galapagos, ma la convivenza sarà piuttosto complicata.

Il Signore delle iguane. Trasferirsi in paradiso per abbandonare costrizioni e malanni della borghesia. Sole, mare, natura e la voglia di cambiare vita. Ma si sa, l’essere umano nasconde sempre un lato oscuro che può trasformare il paradiso in un inferno. Il bravo artigiano Ron Howard ci racconta una misteriosa (e oscura) storia vera a metà strada tra i romanzi di Golding e Ballard e il cinema thriller-avventuroso. Visione antropologica di un nucleo di persone immerse nella giungla tra uomini con fucile e donne manipolatrici. Howard e il suo cast si divertono nel far giocar sporco i loro protagonisti, tra cani selvatici, denti di ferro, ricatti psicologici, fame, maiali, sesso, hotel utopistici e nuove bibbie. Jude Law, medico sdentato e affamato, Vanessa Kirby, amante malata e rassegnata, Ana De Armas, baronessa tentatrice, Sydney Sweeney, giovane (e ultima?) speranza per l’umanità. Scorrevole e piacevole. Da vedere per capire chi siamo veramente.

#Eden #RonHoward #JudeLaw #Anadearmas #VanessaKirby #SydneySweeney #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Buon lavoro e buona vita.. forse ***************** Buon lavoro e buona vita.. forse
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FULL TIME - AL CENTO PER CENTO di Éric Gravel (2021)

Una madre separata con due figli a carico è costretta a lottare tutti i giorni tra lavoro e vita privata.

Fino all’ultimo respiro. Madri proletarie “sole” costrette ad affrontare il principale nemico di questa epoca: il tempo. E chi si ferma è perduto. Treni, autobus, taxi, autostop. Ogni mezzo di trasporto è utile per salvare lavoro, famiglia e sanità mentale. Angosciante viaggio a 100km orari di una piccola “eroina” alle prese con le piccole/grandi battaglie “quotidiane”. Éric Gravel costruisce un thriller/drama esistenziale mozzafiato che rappresenta i piccoli ingranaggi di una sistema/comunità che non può fare altro che lottare per sopravvivere. Cinema sociale rabbioso e snervante “alla Loach” travestito da action/thriller con musica “alla Carpenter”. Laure Calamy straordinaria. Tenetevi stretto il vostro lavoro e iniziate a correre. Bellissimo.

#FullTime #LaureCalamy #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Pamela come Mickey e Demi.. ********************* Pamela come Mickey e Demi.. 
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THE LAST SHOWGIRL di Gia Coppola (2025)

Una storica ballerina di Las Vegas deve fare i conti con la fine della sua carriera. 

Paura e crepuscolo a Las Vegas. Fare i conti con la fine (della vita/carriera) e accettare la realtà dei fatti, quando ormai anche l’ultimo treno è passato (da un bel po’). La ballerina Pamela Anderson come il wrestler Michey Rourke. Storia (quasi) vera di corpi cinematografici rinati. Gia Coppola prova a rilanciare una ritrovata Pam in veste “autoriale”, raccontando il tempo che passa e l’inevitabile ricambio generazionale. Operazione in parte riuscita, in parte no. La Coppola non è Darren Aronofsky (e nemmeno sua zia Sofia) e la confezione pseudo-indie-sgranata non riesce a dare il giusto spessore ai personaggi (nonostante l’ottimo cast di contorno)to. Ma ci regala una Las Vegas malinconica e “lunare” come non l’abbiamo mai vista. Poco altro da dire. Forse con l’aiuto di qualche “sostanza”… Peccato.

#TheLastShowgirl #GiaCoppola #PamelaAnderson #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Londra vista con i nostri occhi tra maghetti, most Londra vista con i nostri occhi tra maghetti, mostri, Re, Regine, statue, statuine, soldatini e inchini.
Lunga vita a trashcult. 

Sempre e comunque.

#trashcult #trashcultdotcom #trashcultontheroad #London #HarryPotter #wbtourlondon
Se vi state chiedendo dove sono le isole Orcadi… Se vi state chiedendo dove sono le isole Orcadi…
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THE OUTRUN di Nora Fingscheidt (2024)

Dopo anni di dipendenza dall’alcol che le hanno distrutto la vita, una ragazza tornerà nelle isole Orcadi per ritrovare se stessa.

Saoirse della valle del vento. Viaggio ai confini del mondo per sfuggire ai propri demoni e ritrovare se stessi. Forse nell’unico posto al mondo dove chi cerca una risposta, la può trovare tra il vento e il mare. Sorprendente piccola opera indie tratta dalle memorie di Amy Liptrot. Dipendenza, distruzione, abisso, risalita, redenzione. La regista Nora Fingscheidt crea un coinvolgente “non ordinato” viaggio psichedelico interiore/esteriore attraverso la solitudine per tornare a vivere. Alcol e acqua (marina). Foche “magiche” e uccelli introvabili. Genitori bipolari e fidanzati provati. Scienza e mitologia. Bottiglie piene e bottiglie vuote. Straordinaria interpretazione di Saoirse Ronan, incredibilmente snobbata in questa stagione di premi. Da recuperare.

#TheOutrun #SaoirseRonan #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Belli i robot, ma il film? *********************** Belli i robot, ma il film?
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THE ELECTRIC STATE di Anthony e Joe Russo (2025)

Anni 90. Una guerra tra umani e robot e una ragazza intenzionata a ritrovare suo fratello.

Il giorno del giudizio. Gli anni 90 del multiverso dove gli uomini diventano robot e i robot diventano più umani degli umani. Si va in guerra contro le macchine ribelli che vogliono solo un po’ di umanità (maledetto Walt Disney, vedere per credere). Innocuo (ma gradevole) film per ragazzi firmato fratelli Russo. Più dalle parti di Spielberg che di Terminator. Niente apocalisse dark o riflessioni sul presente/futuro e nemmeno la meravigliosa fanta-politica-action di District 9. I Russo giochicchiano col genere, approfondiscono poco (assolutamente niente), ma divertono abbastanza. Poco altro da dire. Chris Pratt, eterno Star Lord ma con i baffi e Millie Bobby Brown bionda e senza poteri telepatici. Però i robot sono bellissimi. Ma 320 milioni di dollari di budget? No dico, 320 milioni. Vabbè. 

#TheElectricState #Netflix #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Bel casino essere genitori… ******************** Bel casino essere genitori…
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ADOLESCENCE (miniserie Netflix - 2025)

Un ragazzino tredicenne viene accusato di omicidio. La famiglia cercherà di affrontare la sconvolgente notizia.

Anatomia di una caduta. Un’accusa terrificante e la conseguente discesa all’inferno di una normale famiglia medio/borghese. Agghiacciante (ma anche commovente) analisi della società di oggi tra adolescenza, social, bullismo, e tutto “l’imbarazzo” che si nasconde nel rapporto generazionale tra genitori/figli. Miniserie in 4 episodi mozzafiato girati con un unico piano sequenza che non dà scampo a nessuno, costretti a “vivere” 4 momenti di un caso (purtroppo) non così lontano dalla realtà. Jack Thorne e Stephen Graham scrivono (impeccabili), Philip Barantini dirige (da applausi) e tutto il cast in stato di grazia (strepitoso l’esordiente Owen Cooper). Se siete genitori, cercate di capire i vostri figli. Prima che sia troppo tardi. Bellissimo.

#Adolescence #Netflix #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Passato, presente, futuro comodamente seduti a cas Passato, presente, futuro comodamente seduti a casa vostra.
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HERE di Robert Zemeckis (2025)

Ritratto di vite attraverso il tempo e “uno”spazio.

La stanza del tempo. Punto di osservazione del tempo e di “uno” spazio sul pianeta Terra. Da lì passano dinosauri, colibrì, carrozze, cavalli, divani, poltrone, malattie, vite, amori e una casa. E tutto si collega da un eterno filo invisibile. Nuovo ritorno al passato/futuro per Robert Zemeckis che abbandona DeLorean, treni polari (e Forrest Gump) per un viaggio temporale “da fermi”. Completamente (e ingiustamente) ignorato in patria, la matrioska di Zemeckis gioca con montaggi, canzoni, musiche, attori e tanta tecnologia al servizio del “qui” attraverso il continuum spaziotempo. E riesce in qualche modo a colpire il bersaglio (e il cuore). Forse il pubblico americano non merita autori come Zemeckis. Forse fra qualche anno diventerà un cult. Da riscoprire, in questa epoca o in un’altra.

#Here #RobertZemeckis #TomHanks #RobinWright #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Parassiti umani e come morire con dignità.. ***** Parassiti umani e come morire con dignità..
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MICKEY 17 di Bong Joon-ho (2025)

Dopo aver firmato un contratto di 4 anni su una nave spaziale come “sacrificabile”, Mickey verrà utilizzato per esperimenti mortali con lo scopo di raggiungere un nuovo mondo.

Idiocracy. Viaggio intergalattico su un’Arca Noè spaziale governata da perfetti idioti. Il destino dell’umanità è nelle mani di un povero diavolo “costretto” a morire per una “impossibile” utopia. Simpatico caos fanta-ambiental-demenziale firmato Bong Joon-ho che torna dopo i fasti di Parasite. Qui i “parassiti” non sono i vermoni in stile Star Wars che abitano il pianeta di ghiaccio, ma l’essere umano che prova a colonizzare un mondo con la sua stupidità. E forse ci riesce. O forse c’è già riuscito. Cloni, stampanti, esperimenti, ribellioni, dittature, mostri intelligenti e la dignità umana anche (o soprattutto) nella morte. Sgangherato e a tratti noiosello si lascia guardare, ma senza graffiare mai. Peccato. Robert Pattinson x2 straordinario, Mark Ruffalo simil-Trump irresistibile, Toni Collette la migliore in assoluto. Benvenuti nel Nuovo Mondo e cercate di morire alla svelta.

#Mickey17 #BongJoonho #RobertPattinson #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
DIECI CAPODANNI di Rodrigo Sorogoyen (2025) Stori DIECI CAPODANNI di Rodrigo Sorogoyen (2025)

Storia di Ana e Oscar, un amore lungo dieci 10 capodanni.

Días Extranos. 2015-2025. Fine e inizio. Inizio e fine. Dieci anni raccontati attraverso dieci giorni (il capodanno), punto d’incontro di due persone e di due destini. Ana e Óscar si innamorano, festeggiano, litigano, fanno l’amore, si lasciano, si ritrovano, si perdono, e poi… Rodrigo Sorogoyen, grande autore iberico, racconta con grande naturalezza, maturità e realismo una storia semplice, fatta di corpi che si attraggono/respingono e luoghi che cambiano/ritornano, ma che colpisce dritto al cuore. Il tempo passa, l’acqua si alza, le distanze si allungano, ma l’amore, forse quello… forse. Iria del Rio e Francesco Carril sorprendenti e commoventi. Una volta conclusa, potete fare tranquillamente un bilancio della vostra vita. E Buon Anno.

#DieciCapodanni #RodrigoSorogoyen #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Questa notte è LA Notte. Anora, The Brutalist, Questa notte è LA Notte. 

Anora, The Brutalist, Emilia Perez, Trump, Zelensky, Corona, boh… vedremo.
Noi abbiamo i nostri preferiti. Stanotte, se il nostro metabolismo da over 40 ci aiuterà, la seguiremo in diretta, altrimenti amen, lo scopriremo domattina mentre ci beviamo un buon caffè..

State tranquilli comunque. In qualche modo vi faremo sapere il nostro commento a giochi fatti. Non prima.

Nel frattempo buona domenica e maaooooo.

Vi si vuole bene.

Baci stellari.

#oscar #oscar2025 #trashcult #trashcultdotcom
I dinosauri mangiano l’uomo, la donna eredita la I dinosauri mangiano l’uomo, la donna eredita la terra..
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IL SEME DEL FICO SACRO di Mohammad Rasoulof (2025)

Teheran. Durante una protesta popolare che inizia a scuotere il paese, una famiglia borghese inizierà un percorso discendente verso lo scontro.

Un iraniano piccolo piccolo. Padri, madri, figlie, rivolte e pistole. Un uomo e la “sua” famiglia di sole donne. Lo scontro generazionale di una famiglia perbene, si trasformerà in un abisso paranoico e umiliante sullo sfondo di una città che (forse) sta cambiando. Mohammad Rasoulof, rifugiato in Germania, racconta l’Iran e il suo tossico regime “maschio” attraverso un nucleo famigliare “normale”. E se nella prima parte, la ribellione inizia ad entrare anche nelle case borghesi, nella seconda, attraverso il puro thriller, inizia il crollo psico-fisico dell’uomo “cartonato” e la superiorità della donna. 
Finale “western-labirintico” meraviglioso. E le radici del fico sacro che imprigionano un paese diventano meno profonde. Bellissimo.

#IlSemeDelFicoSacro #MohammadRasoulof  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Tranquilli, visto l’andazzo, poteva pure andare Tranquilli, visto l’andazzo, poteva pure andare peggio…
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CAPTAIN AMERICA: BRAVE NEW WORLD di Julius Onah (2025)

Il “nuovo” Captain America dovrà sventare un complotto contro di lui e contro il neo presidente degli Stati Uniti.

Come ciliegi in fiore. Uomini soli (spaventati e non potenziati) costretti a portare sulle loro spalle un super fardello. E se questo non bastasse, occorre “ubbidire” per il bene del proprio paese. Che tu sia Cap America o il Presidente, non fa nessuna differenza. La Marvel prova a raccontare le gesta del nuovo Cap interpretato da Anthony Mackie, qui “aiutato” da Harrison Ford in versione Air Force One. Nuovi/vecchi nemici usciti da Rick & Morty e nuovi amici messicani/israeliani (eh si). Vibranio e Adamantio. Conflitti navali su Celestiali trasformati in isole e risse e da bar tra alberi di ciliegi. Funziona se preso per quello che è, un onesto intrattenimento senza infamia e senza lode che non aggiunge niente al catalogo Marvel, ma è un po’ meglio degli ultimi film/serie. Mackie ce la mette tutta (e per essere un semplice essere umano ha sette vite come un gatto). Ford sembra divertirsi (più sulla cyclette che quando diventa rosso). Può bastare.

#CaptainAmericaBraveNewWorld #AnthonyMackie #HarrisonFord #MarvelStudios  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Love story con burrone al posto del Titanic ****** Love story con burrone al posto del Titanic
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MISTERI DAL PROFONDO di Scott Derrickson (2025)

Inviati a sorvegliare una misteriosa gola in mezzo al nulla, due cecchini inizieranno una storia d’amore “a distanza” mentre cercheranno di scoprire la verità che nasconde quel luogo.

Salti tu, salto io. Cecchini (innamorati) nella notte, divisi dall’inferno, ma vicini per missione. L’unico modo per riunirsi è fare un bel salto e sparare a qualsiasi cosa compaia davanti a loro. Spy-action-romance-thriller-horror-(quasi)trash firmato Scott Derrickson che dopo demoni, psicopatici e Stregoni Supremi, prova a unire tutto insieme in un unico film. Il risultato è un prodotto curioso e discretamente divertente, ma anche innocuo, assurdo, inutile e dimenticabile. Prima parte intrigante, seconda parte ciaone proprio. Miles Teller e Anya Taylor-Joy ai minimi sindacali, comunque meglio quando combattono che quando provano a fare i piccioncini. Sigourney Weaver probabilmente passava di lì per caso. Velo pietoso su quello che c’è nella gola (e i vari spiegoni) e orribile finale marittimo. Se vi innamorate di qualcuno “a distanza”, controllate solo di non avere burroni misteriosi sotto i piedi. Altrimenti fa lo stesso. 

#TheGorge #MisteriDalProfondo #ScottDerrickson #MilesTeller #AnyaTaylorJoy #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Se mi lasci ti cancello incontra Lynch, Haneke e B Se mi lasci ti cancello incontra Lynch, Haneke e Bram Stoker.
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THE BEAST di Bertrand Bonello (2023)

2044, In un futuro dove le emozioni umane vengono cancellate, una donna cercherà di aggrapparsi ai ricordi delle sue precedenti vite insieme ad un misterioso uomo.

Presagi di catastrofi tra due anime destinate a ritrovarsi nei secoli dei secoli. Evoluzione e involuzione degli esseri umani, trasformati in bambole senza sentimenti. E senza occhi. Passato, presente, futuro e quello che verrà. Bertrand Bonello, prende spunto da Henry James per parlarci dell’intelligenza artificiale e di come “annulla” gli essersi viventi. Piccioni premonitori e coltelli sui tavoli, alluvioni (vere) di inizio secolo e locali lynchiani, attrici alle prime armi e giovani che sognano di fare l’amore, bambole di celluloide e bambole hi-tech, procedure mnemoniche irreversibili alla Charlie Kaufman e l’essenza umana impossibile da eliminare. Bizzarro, lungo, a tratti insostenibile, ma anche affascinante, cervellotico e con una Léa Seydoux strepitosa. Non un capolavoro come molti hanno scritto, ma stimola continuamente le sinapsi della nostra mente. In questa epoca o in un’altra. Passato, presente o futuro che sia.

#TheBeast #BertrandBonello #LéaSeydoux #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
A Daniel Day Lewis e Paul Thomas Anderson piace qu A Daniel Day Lewis e Paul Thomas Anderson piace questo film
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THE BRUTALIST di Brady Corbet (2025)

Scappato dall’Europa in guerra, un architetto ungherese viaggia verso l’America in cerca di una nuova vita.

La sezione aurea. La fine della Seconda Guerra Mondiale e l’inizio del “patto” per la realizzazione del Sogno Americano (a testa in giù). L’architettura come strumento per (ri)costruire e (ri)costruirsi. O per distruggersi. Viaggio oscuro lungo 20 anni nella (non)armonia del Nuovo Mondo, lontano dal Vecchio ma non meno “pericoloso”. Brady Corbet, continua il suo percorso autoriale “in capitoli” e ci racconta “l’infanzia di un architetto” alle prese con il suo Moby Dick brutalista fatto di cemento e dolore. La salvezza che si trasforma in ossessione fino alla quasi auto distruzione. Quasi sempre al limite del baratro, ma Corbet riesce comunque a costruire la sua affascinante cattedrale nel deserto con grande senso dello spazio e del Cinema. E le 3 ore e 35 (con intervallo) scivolano via come calcestruzzo. Adrien Brody e Guy Pierce in stato di grazia. Non fatevi spaventare dalla durata e dategli una possibilità.

#TheBrutalist #BradyCorbet #AdrienBrody #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Anni 80? ***************************************** Anni 80?
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THE ORDER di Justin Kurzel (2025)

Anni 80. Un veterano dell’FBI dovrà dare la caccia ad un gruppo di criminali estremisti.

America burning. L’America “bianca” pronta a oscurare tutto. La purezza della razza ariana come obiettivo e la parola di Dio come protezione. Non resta che dare via al caos. Justin Kurzel ci porta nella “tranquilla” periferia americana anni 80 per raccontare le vicende neonaziste di Bob Mathews e del suo Ordine, tra momenti alla Michael Mann e qualche omaggio a Michael Cimino (con le dovute distanze). Jude Law, agente FBI con epistassi premonitrice e cacciatore dal grilletto (non) facile, è solido e convincente. Nicholas Hoult, soldato caucasico determinato, diventa sempre più bravo di film in film. Non per tutti, ma funziona. E le agghiaccianti similitudini con i giorni nostri rendono tutto più angosciante. Make America Great Again.

#TheOrder #JustinKurzel #JudeLaw #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
L’amore secondo Albert Einstein *************** L’amore secondo Albert Einstein 
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WE LIVE IN TIME di John Crowley (2025)

Una giovane coppia è costretta ad affrontare gioie e dolori della vita attraverso il tempo.

Il gusto delle cose. Tempus fugit. Albert Einstein e la relatività applicata all’amore. Love story “disordinata” che parla di lancette che corrono, di amori che nascono e di imprevisti che rischiano di far finire tutto. John Crowley capitano spazio-temporale di una coppia dai nomi strani che nasce, cresce e combatte fino alla (non) fine delle cose. Funziona nella sua non-linearità con meraviglioso pre-finale alla Masterchef (e forse era il caso di chiuderla lì). Peccato per gli ultimi 5 minuti che proprio non servivano. Florence Pugh e Andrea Garfield da standing ovation. E vorremmo vederli assieme anche nella vita vera. Carpe diem, sempre.

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Super Vicky ************************************** Super Vicky
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COMPANION di Drew Hancock (2025)

L’amore (tossico) ai tempi di Elon Musk. Quando Asimov (ma senza leggi della robotica) incontra La cena dei cretini. Divertente satira horror/sci-fi sul mondo di oggi (tecnologicamente avanzato) e sui rapporti “umani” disfunzionali. Tra colpi di fulmine e colpi di coltello, occhi bianchi e occhi a forma di cuore, software installati e riavviati, sangue e metallo, amore, dolore e mascolinità tossica. L’esordiente Drew Hancock spinge sui colpi di scena e diverte con gustosa cattiveria (e originalità, che di questi tempi è rara). Sophie Thatcher, splendida Super Vicky, lanciatissima horror lady. Jack Quaid, post The Boys, perfettamente in parte. E se ancora non avete trovato la vostra anima gemella, siete fortunati.

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Brady Corbet pre-Brutalist e anti-musical ******** Brady Corbet pre-Brutalist e anti-musical
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VOX LUX di Brady Corbet (2018)

Dopo un tragico avvenimento che ha segnato la sua vita in passato, una pop-star deve fare i conti con se stessa prima di entrare in scena.

Elefanti. Traumi del passato e successi del presente. Il terrorismo e la musica pop. L’America dell’11 settembre e tutto quello che ci ha lasciato/tolto. Morte, resurrezione e ancora morte. Opera seconda di Brady Corbet (pre-Brutalist) che analizza la creazione/distruzione di una pop star mondiale condannata alla sofferenza. Come per il “Grande Dittatore” nella sua opera d’esordio (“L’Infanzia di un capo”, meraviglioso), Corbet ci racconta (attraverso un anti-musical) un’altra dolorosa genesi, destinata a creare una creatura acclamata ma maledetta. Prima parte straordinaria, ma la seconda gira completamente a vuoto, con una Natalie Portman assolutamente fuori controllo e un Jude Law totalmente sprecato. Ma l’occhio autoriale di Corbet è di quelli che lasciano il segno. In attesa del trionfo (forse?) ai prossimi Oscar.

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Paul Atreides è Bob Dylan *********************** Paul Atreides è Bob Dylan
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A COMPLETE UNKNOWN di James Mangold (2025)

Vita e carriera di Bob Dylan dal 1961 al 1965, giovane cantante folk venuto dal nulla e diventato leggenda.

No direction home. L’America, la ribellione e il folk diventate corpo, sangue e canzoni “sante” di Bob Dylan, creatura “divina” (e un po’ sociopatica) che ha cambiato i tempi e la musica. Dopo Johnny Cash (presente anche qui), James Mangold rilegge attraverso le sue canzoni il menestrello del rock quando era ancora menestrello del folk. Mistero, amori e talento di un completo sconosciuto senza regole, come la “nuova” America che stava cambiando faccia. Nessuna parabola di morte e resurrezione. Nessun abisso della droga. Solo musica, musica e ancora musica. Cast perfetto (Norton strepitoso), ma Timothée Chalamet È Bob Dylan in tutto e per tutto. Magistrale.

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Uno dei film più belli dell’anno. A mani basse. Uno dei film più belli dell’anno. A mani basse.
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EMILIA PÉREZ di Jacques Audiard (2024)

Messico. Una giovane avvocatessa viene convocata da un boss della droga per soddisfare una strana richiesta che cambierà per sempre la sua vita.

Emilia’s way. Messico e nuvole. Doppie vite e seconde occasioni. Santi e Peccatori. Alla ricerca di un proprio corpo/luogo per (ri)trovare se stessi, in una città infernale e corrotta dove gli uomini seppelliscono e le donne dissotterrano. E dove tutto ha un prezzo. Il profeta Jacques Audiard ci parla (in musica) di cambiamenti, pentimenti, redenzioni, reincarnazioni. Mescola generi, colori, emozioni, note, in un sperimentale (e magistrale) flusso vitale/cinematografico “di transizione”. Nulla si crea, nulla di distrugge, tutto si trasforma. Anche nel luogo in cui la morte vince sulla vita. Straordinario terzetto di donne protagoniste (Zoe Saldana, Karla Sofía Gascón e Selena Gomez). Bellissimo.

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Respirate e pieni polmoni ************************ Respirate e pieni polmoni
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VERMIGLIO di Mauro Delpero (2024)

Seconda Guerra Mondiale, ultimo anno. Nella località di Vermiglio, una famiglia vive una vita tranquilla fino all’arrivo di un soldato disertore.

La quinta stagione. Vita, famiglia, natura. Tutto regolare, tutto scandito dal tempo e dallo spazio. Fino a quando la vita decide di prendere un’altra strada. Splendido racconto popolare di Maura Delpero che ci racconta una favola “umana” di rara potenza e bellezza. Tra fratelli e sorelle, Olmi e Bertolucci, Vivaldi e Chopin, scuola e lavoro, amore che vieni e amore che vai, la Delpero lascia che sia la natura a dare un ritmo e un senso all’esistenza. E quando il mondo sembra aver ritrovato la pace, in realtà è solo l’inizio di un’altra guerra, più intima ma non meno dolorosa che solo il tempo può guarire. Respirate a pieni polmoni.

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È il film con la più alta probabilità di litiga È il film con la più alta probabilità di litigare del momento..
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NOSFERATU di Robert Eggers (2025)

La connessione tra una giovane ragazza e un vampiro porterà le tenebre e l’oscurità in tutta la Germania.

Connessioni carnali (non) oltre gli oceani del tempo. Il male che dilaga fuori e dentro di noi pur di appagare il corpo, perchè l’anima (e la mente) è persa per sempre. Dopo streghe, fari e vichinghi, Eggers ci parla di vampiri (o meglio DEL vampiro). Progetto suicida a metà strada tra l’omaggio e la reinterpretazione. Eggers mette in scena tutta la sua bravura dietro la macchina da presa e ci mostra l’oscurità, le tenebre e l’orrore. Niente amore, niente romanticismo. Qui la carne puzza di putrefazione e i corpi si uniscono (e si dimenano) con violenza. Lily-Rose Depp, brava con smorfie alla esorcista, regge benissimo il film. Bill Skarsgård, Nosferatu marcio, baffone e arrapato, funziona più nella penombra. Tutto il resto del cast è ok (applauso a Nicholas Hoult e a quello che ha fatto Kraven). Qualche lungaggine di troppo e qualche esagerazione di troppo (il tema della possessione, anche meno dai), ma c’è tutta la classe (e l’intelligenza) di un autore che sa quello che fa. Nel bene e nel Male (rigorosamente con la M maiuscola). Avercene.

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Ultimi incontri sul ring del 2024 (ma in bianco e Ultimi incontri sul ring del 2024 (ma in bianco e nero)

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La Jolie nel ruolo della vita? Forse si. ********* La Jolie nel ruolo della vita? Forse si.
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MARIA di Pablo Larraín (2025)

Gli ultimi giorni di Maria Callas, rinchiusa nella sua casa di Parigi assieme ai suoi domestici.

E lucevan le stelle. Ricordi, farmaci, voce, morte e ascensione della divina Maria Callas, distrutta dall’amore e in attesa del suo ultimo respiro. Con lei, due semplici domestici/amici che cercano in tutti i modi di tenerla in vita. Terzo biopic femminile di Pablo Larraín che chiude il cerchio aperto con Jackie (non a caso) passando per Lady D. Larrain racconta il decadente canto del cigno di una donna senza musica e senza amore, che vaga per Parigi tra allucinazioni, fantasmi, sogni infranti e pastiglie. Qualche lungaggine di troppo e a volte la durata si fa sentire, ma con momenti di purissimo cinema. Angelina Jolie, meravigliosa Non-Callas, magra, vissuta e da applausi. Da non perdere.

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Piccola sorpresa di fine anno che abbiamo visto in Piccola sorpresa di fine anno che abbiamo visto in super anteprima (il film uscirà in Italia a marzo)
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HERETIC di Scott Beck e Bryan Woods (2024)

Due ragazze mormone fanno visita per portare la loro dottrina. Un gentile padrone di una casa inizierà un sadico gioco psicologico che metterà in discussione la loro fede.

La Torre di Guardia. In cosa crediamo? Qual’è la differenza tra credente e scettico? Ma soprattutto, meglio Monopoli o gli scacchi? Thriller/horror psico-teologico “da tavola” che mette alla prova atei, fedeli, eretici e altri credenti misti. Tra torte di mirtilli, candele profumate, farfalle, profeti, case labirintiche, porte colorate e teorie di morte/resurrezione, il malato gioco “di parole” procede spedito incollando lo spettatore alla poltrona. Prima parte, quasi un trattato di anti-catechismo. Seconda parte più verso David Fincher (e con qualche tocco di Sam Raimi). Ma il trio di attori, capitanati da un Hugh Grant in stato di grazia, è la ciliegina sulla torta di questo gioiellino imperfetto, intelligente e da mozzare il fiato. E se la domenica mattina qualcuno suonerà il vostro campanello per parlarvi della fine del mondo, mi raccomando siate gentili con lui. Ma non troppo.

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Per noi l’anno finisce qui. Dedicato come sempr Per noi l’anno finisce qui. 
Dedicato come sempre a chi sa.

Buon anno che verrà a tutti. 
Non proprio a tutti, solo a chi sa.

Baci stellari 

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