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la settima arte a modo nostro

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DEADPOOL & WOLVERINE di Shawn Levy (2024) Deadpoo $DEADPOOL & WOLVERINE di Shawn Levy (2024) Deadpool è costretto a chiedere aiuto ad un Wolverine di un altro universo per salvare il suo dalla distruzione. A spasso nello spazio-tempo. Torna Deadpool e questa volta gli tocca salvare l’MCU (sprofondato con film mediocri nella sua saga del Multiverso). Stessa formula (violenza, irriverenza, volgarità), obiettivi diversi (salvare l’MCU?). Ma più che salvare l’MCU, Reynolds & co provano a dare dignità alla defunta Fox (in maniera geniale, bisogna ammetterlo). E quindi via a camei inaspettati, meta-battute, azione, altri camei inaspettati e una certa nostalgia canaglia. E ben ritrovato a Hugh Jackman in forma smagliante di giallo vestito. Ci si diverte, c’è qualche momento di stanca, ma funziona. Si funziona nonostante tutto. Soprattutto se avete vissuto un certo tipo di cinecomics inizio anni 2000. E nonostante l’operazione volutamente ignorante, fracassona ed esagerata, si arriva ai bellissimi titoli di coda con un certo magone. #DeadpooleWolverine #DeadpoolAndWolverine #MarvelStudios #Disney #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com$

INSIDE OUT 2 di Kelsey Mann (2023) La mente di Ri

INSIDE OUT 2 di Kelsey Mann (2023)

La mente di Riley, diventata una teenager, inizia a popolarsi di nuove emozioni che metteranno in difficoltà Gioia & co.

Inside Ansia. Pubertà, hockey, amicizie e altri disastri. Ovvero, far parte della Generazione Z e provare a conviverci. La Pixar torna nella mente umana dopo il primo (straordinario) film. L’età avanza, arrivano nuova emozioni e soprattutto arriva lei, l’ansia. Struttura narrativa identica (molto meno travolgente del capitolo uno però), la Pixar va sul sicuro e non rischia più di tanto, ma lo spettacolo intrattiene. Consapevolezze, flussi di coscienza, tempeste di idee, nuove console (e app), marsupi parlanti e attacchi di panico. Il mondo pre-adolescenziale è un casino? Ne parliamo fra qualche anno va. Pixar, prendi nota. Bentornata, ma con riserva.

#InsideOut2 #Pixar #Disney #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

VERMIN di Sébastien Vaniček (2023) con Théo Chr

VERMIN di Sébastien Vaniček (2023)
con Théo Christine, Finnegan Oldfield

Un enorme palazzo nelle periferie parigine viene invaso da una rara specie mortale di aracnidi. Alcuni abitati cercheranno di scappare.

La haine (per i ragni). Le periferie parigine ancora una volta prese d’assalto. Questa volta non dalla polizia (quasi), non da zombi affamati e nemmeno da alieni invasori. Questa volta tocca ai ragni. E la classica ciabatta non vi servirà. Sorprendente e “aracnofobica” opera prima che gioca con il genere horror (e con grande maestria tecnica), riuscendo ad essere fresco, inquietante e coinvolgente. Scarpe nuove, animali esotici, amicizie perdute e ritrovate, condòmini uniti, corridoi infestati, ragnatele a non finire e milioni di zampe. Sébastien Vaniček, già prenotato da Hollywood per il prossimo Evil Dead, ama il genere e si diverte. E noi con lui. Figata.

#Vermines #Vermin #horror #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

Questo video è stato realizzato un po’ di tempo

Questo video è stato realizzato un po’ di tempo fa. Poi per una serie di cose non l’avevamo ancora pubblicato. Lo facciamo oggi. E lo dedichiamo a tutte quelle persone che ci hanno insegnato ad essere felici. In questa vita o nell’altra.

#felicità #trashcult #trashcultdotcom

TOTEM - IL MIO SOLE di Lila Avilés (2023)
con Naíma Sentíes, Montserrat Marañon

Una bambina, un padre malato, una famiglia e i preparativi per una festa di compleanno.

Se il sole muore. Viaggio vitale/astrale di una famiglia alle prese con una festa di compleanno/addio(?). La regista Lila Avilés ci racconta una storia personalissima e intima all’interno di un nucleo familiare variopinto ma luminoso, alternativo ma unito, dolorante ma solare. La piccola Sol unisce con un filo invisibile i suoi familiari e il ciclo naturale della vita, cercando di affrontare/combattere/accettare la morte. Rituali mistici “fai da te”, cure palliative, fratelli, zii, nipoti, amici, palloncini, animali, insetti. Tutto brucia, tutto porta ad una inevitabile conclusione. E il lungo sguardo finale di Naíma Sentíes brucia anche la nostra anima. Bellissimo.

#Totem #lilaavilès #lilaaviles #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

Niente, dopo ben 7 anni abbiamo recuperato questo

Niente, dopo ben 7 anni abbiamo recuperato questo film (uno dei primi originali Netflix usciti sulla piattaforma) che all’epoca ci intrigava, ma non abbiamo mai avuto il coraggio/tempo di farlo. Siamo stati fin troppo coraggiosi. Ecco il nostro commento. Baci stellari.
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LA SCOPERTA di Charlie McDowell (2017)
con Jason Segel, Rooney Mara, Robert Redford

Uno scienziato riesce a provare l’esistenza della vita dopo la morte. Questa sua scoperta porterà conseguenze inaspettate.

Linea mortale. La scoperta dell’Aldilà e il crollo dell’Aldiquà. Che senso ha vivere in un mondo incasinato quando hai la conferma scientifica che esiste una vita ultraterrena? Bel dilemma, anche se il mondo intero sembra aver già deciso. Polpettone indie/romantico-sci/fi che prova a indagare sul significato della vita (mortale e eterna, non fa nessuna differenza) e sul significato dei rapporti umani. Idea di base geniale, ma il regista Charlie McDowell si perde per strada e ci annoia con una love story opaca e poco coinvolgente. Padri assenti, esperimenti “mortali”, suicidi e tentati suicidi, immagini da altre dimensioni, traghetti e oceani rivelatori. Jason Segel, protagonista poco credibile. Rooney Mara, tormentata e biondo platino. Robert Redford (il migliore), scienziato rivoluzionario senza coscienza. Affascinante la soluzione finale, ma che fatica arrivarci. Forse merita una seconda possibilità. Forse. Come tutti noi. Forse.

#LaScoperta #TheDiscovery #CharlieMcDowell #RobertRedford #Netflix #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

A QUIET PLACE: GIORNO 1 di Michael Sarnoski (2024)

A QUIET PLACE: GIORNO 1 di Michael Sarnoski (2024)
con Lupita Nyong’o, Joseph Quinn, Tom Wolff

New York viene invasa da famelici alieni attratti dal rumore. Due ragazzi e un gatto cercheranno di sopravvivere.

Una pizza alla fine del mondo. L’inizio dell’Apocalisse e come sopravvivere. Il male “silenzioso” dentro al corpo o proveniente dallo Spazio profondo. Che sia una malattia terminale o mostruose creature aliene poco cambia. L’importante è trovare una buona pizzeria. Prequel/spin-off della saga creata da John Krasinski (qui produttore) che qui lascia la regia a Michael Sarnoski. Nessuna novità, la formula è identica ai primi due capitoli, ma Sarnoski gestisce comunque molto bene tempi, ritmo ed emozioni. Lupita Nyong’o, poetessa in cerca della pace interiore ed esteriore. Joseph Quinn, giovane studente in cerca di uno scopo. Frodo, gatto dalle 9 vite, angelo custode dei due protagonisti. La saga prosegue. Il caos della vita quotidiana continuerà ad ucciderci? Forse si. O forse basta fermarsi e ascoltare.

#AQuietPlaceGiorno1 #AQuietPlaceDay1 #MichaelSarnoski #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

NOCEBO di Lorcan Finnegan (2023) con Eva Green, Ma

NOCEBO di Lorcan Finnegan (2023)
con Eva Green, Mark Strong, Chai Fonacier

Una stilista inizia a soffrire di strane allucinazioni. Una giovane sciamana proverà ad aiutarla.

Lo sciamano veste Prada. Santoni, stiliste, maledizioni e altri farmaci vari. Quando “esorcista” fa rima “farmacista”. Credere per guarire o non credere per evitare il problema. Cani pulciosi, zecche di varie dimensioni, pulcini spennacchiati, canarini volanti, respiratori notturni, magici rituali e pastiglie. Il regista Lorcan Finnegan realizza uno strambo film sulla malattia mentale mescolato al misticismo delle Filippine e a un pizzico di body horror. Funziona, ma non convince del tutto. Eva Green, madre ipocondriaca/posseduta in piena overacting. Mark Strong marito preoccupato/dubbioso quasi inutile. Chai Fonacier determinata e inquietante stregona. Finale rovente, doloroso e dolorante. Quello che poteva essere “L’Esorcista - il credente” e non è stato. C’è di peggio.

#Nocebo #LorcanFinnegan #EvaGreen #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

MADAME WEB di S.J. Clarkson Un paramedico inizia

MADAME WEB di S.J. Clarkson

Un paramedico inizia a vedere strane visioni del futuro e decide di salvare tre ragazze in pericolo.

Sorelle ragno. Nuovo appuntamento del pasticciato universo ragnesco Sony. È arrivato il momento di una scorbutica medico/veggente che deve salvare 3 adolescenti, future “donne ragno”. Tra New York e Perù, visioni e revisioni, tribù di uomini ragno (eh?) e spider-man malvagi (boh). Britney Spears e Pepsi-Cola. Brutto? Non come il Venom di Tom Hardy. Bello? Non scherziamo. Vecchio? Assolutamente si. La storia zoppica, il cast è sprecato (le tre donne ragno si vedono solo per 1 minuto) e Dakota Johnson ha zero carisma. Battaglia finale con fuochi d’artificio orrenda. Spider-man continua a non essere operativo per la Sony (e ancora ci chiediamo il perché). Aridatece Morbius (si scherza eh?). Inutile.

#MadameWeb #DakotaJohnson #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

“E il sole tornò a splendere come non aveva mai

“E il sole tornò a splendere come non aveva mai spleso… splenduto… Piove.” (LINUS)

#sunday #rain #peanuts #trashcult #trashcultdotcom

#donaldshuterland 😢🖤 1935-2024

#donaldshuterland 😢🖤
1935-2024

COBWEB di Samuel Bodin Un bambino inizia a senti

COBWEB di Samuel Bodin

Un bambino inizia a sentire strane voci provenire dal muro della sua camera che lo metteranno in guardia dai suoi genitori.

Mulino Bianco. Genitori, figli e altri mostri famigliari. Se iniziate ad avere dei dubbi sulla vera natura di mamma e papà, non preoccupatevi. C’è anche di peggio. Scatenata e schizofrenica fiaba horror diretta da Samuel Bodin che omaggia il genere e ci regala un piccolo gioiellino. Voci, case, cantine, capelli, zucche, ragni, ragnatele e parenti serpenti. Tutto l’horror possibile è qui dentro (da Dario Argento a Sam Raimi passando per James Wan, il J-horror e l’home invasion), ma Bodin sa girare e confeziona una velocissima giostra tanto divertente quanto cattivella il giusto (il terzo atto può far storcere il naso rispetto alla prima parte, ma funziona alla grande). E comunque da 10 a 0 agli ultimi film Blumhouse. E se pensate di chiamare il telefono azzurro, avete sbagliato numero.

#Cobweb #SamuelBodin #LizzyCaplan #AntonyStarr #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

IMAGINARY di Jeff Wadlow Dopo essersi trasferita

IMAGINARY di Jeff Wadlow

Dopo essersi trasferita nella casa d’infanzia con la sua nuova famiglia, una donna inizierà a percepire strane presenze a causa del peluche della figlia.

Teddyjuice Teddyjuice. L’infinita immaginazione di un bambino può creare amici/nemici immaginari. Che siano morbidi orsacchiotti o mostri sanguinari è lo stesso. Proveranno a farvi fuori. Nuovo horror Blumhouse bruttino bruttino che prova a dare forma alle fantasie dei bambini e al potere dell’immaginazione. Il problema è che qui mancano proprio fantasia e immaginazione. Tra Insidious, Winnie the Pooh e Monster & co., Jeff Wadlow annoia con una prima parte insulsa e imbarazza con una seconda parte delirante che scimmiotta addirittura Beetlejuice di Tim Burton. Nel mezzo, orsetti del “cuore”, orsi grizzly, ragni giganti a caso, demoni con occhi “televisivi” (WTF?!?!) e vecchiette impazzite. La Blumhouse ultimamente non ne azzecca una. E probabilmente non azzeccherà neanche il suo sequel (che arriverà inevitabilmente). Aridateci Paddington.

#imaginary #blumhouse #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

LA SALA PROFESSORI di İlker Çatak Una prof al

LA SALA PROFESSORI di İlker Çatak

Una prof al suo primo impiego innesca una terribile reazione a catena dopo la denuncia di un furto all’interno della scuola.

La penna blu. Un furto, un’accusa, una prof, una scuola. Tutto in favore della giustizia e della “tolleranza zero”. Quello che doveva essere uno spiacevole imprevisto “silenzioso”, si trasformerà in una violenta rivolta assordante. Istruzione/distruzione del sistema scolastico tedesco. İlker Çatak ci racconta, senza sconti, il mondo dei professori e del loro modo/metodo per insegnare/crescere. Il “perfetto” algoritmo matematico che regola l’istituto non basterà a salvarlo da una tragica fine dove tutti perderanno. Asciutto, mozzafiato e implacabile. Leonie Benesch pazzesca. Il suo urlo liberatorio rimarrà impresso nella nostra mente per un bel po’. L’intervallo è finito. Potete tornare a protestare. Bellissimo.

#LaSalaProfessori #LuckyRed #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

“Ieri credevo non avrei mai fatto quello che ho

“Ieri credevo non avrei mai fatto quello che ho fatto oggi”
(CLOUD ATLAS di Lana Wachowski, Lilly Wachowski e Tom Tykwer, 2012)

Dedicato a chi sa.

#trashcult

KINDS OF KINDNESS di Yorgos Lanthimos Tre bizzar

KINDS OF KINDNESS di Yorgos Lanthimos

Tre bizzarre storie sulla “gentilezza” firmate Lanthimos

Cuore (tossico) di cani. La razza umana e le sue perversioni, debolezze, paure, orrori, gentilezze. L’amore (malato) secondo Yorgos Lanthimos che torna “in grecia” dopo le parentesi americane “su commissione”. 3 storie, stessi attori, personaggi diversi, un filo conduttore. Datori di lavoro luciferini e sottoposti sottomessi, poliziotti disturbati e mogli ambigue, sette “lacrimanti” e adepti “miracolati”. Nel mezzo un po’ di tutto: dita mozzate e morti resuscitati, acque purificate e drink drogati, orge amichevoli e orge spirituali, incidenti stradali e cani al volante, “dolci” sogni in bianco/nero e realtà a colori. Lanthimos a briglie sciolte ci porta nel suo ironico mondo surreale e ci ricorda che forse la magia del cinema è divertirsi/ci senza dover per forza trovare un significato a tutto. Basta lasciarsi andare. Jesse Plemons e Emma Stone da applausi (ma tutto il cast sembra spassarsela alla grande). Se amate Lanthimos (quello vero), è il vostro film.

#KindsOfKindness #YorgosLanthimos #EmmaStone #JessePlemons #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

THE WATCHERS - LORO TI GUARDANO di Ishana Night Sh

THE WATCHERS - LORO TI GUARDANO di Ishana Night Shyamalan

Rimasta bloccata in una foresta misteriosa, una ragazza si ritroverà “osservata” da strane creature insieme a 3 sconosciuti.

Lady in the wood. Traumi e specchi. Vedere e vedersi. Perdere le ali e ritrovarle affrontando il passato. Reality show, regole ferree, foreste magiche, case palcoscenici, umani concorrenti, spettatori urlanti. Fiaba horror firmata Ishana Night Shyamalan che omaggia le storie dark di papà M. Night. Premessa interessante, sceneggiatura traballante. La Shyamalan gioca con i generi senza spaventare/emozionare/disturbare e tutte le premesse iniziali si perdono minuto dopo minuto, spiegone dopo spiegone. Dakota Fanning, con pappagallino parlante, fa tutto il possibile, ma il film non decolla. Tra Lady in the Water, Lost, e il peggior Guillermo del Toro. Forse è tempo di rivalutare le Winx. In attesa del prossimo film di papà M. Night.

#TheWatchers #IshanaNightShyamalan #DakotaFanning #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

“Come faccio a guarire se non posso sentire il t

“Come faccio a guarire se non posso sentire il tempo.”
(MEMENTO di Christopher Nolan, 2000)

Dedicato a chi è guarito (o sta guarendo) grazie al tempo.

#trashcult #trashcultdotcom

ERIC (creata da Abi Morgan) New York, anni 80. Il

ERIC (creata da Abi Morgan)

New York, anni 80. Il creatore di un programma per bambini dovrà affrontare se stesso e una città degradata per ritrovare suo figlio, misteriosamente scomparso.

La profezia dello Yeti. Programmi televisivi e città “peccatrici”. Genitori assenti e figli sfuggenti. Poliziotti corrotti e poliziotti onesti (e innamorati). L’AIDS e altre punizioni sociali. Pupazzoni sboccati come riflesso dei nostri demoni interiori (o la nostra coscienza). Miniserie drama-thriller che indaga in una New York marcia fino al midollo, abitata da ubriaconi, pervertiti, tossici e politici. Benedict Cumberbatch (straordinario) incarna il Sogno Americano infranto senza speranza di redenzione. O forse, l’unica speranza è ritrovare un bambino scomparso. Tanta carne al fuoco e un po’ troppo lunga, ma Abi Morgan riesce, grazie all’ottimo cast, a costruire una storia intensa e coinvolgente. E non guarderete più i Muppets con gli stessi occhi.

#Eric #Netflix #BenedictCumberbatch #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

GODZILLA MINUS ONE di Takashi Yamazaki Giappone,

GODZILLA MINUS ONE di Takashi Yamazaki

Giappone, fine Seconda Guerra Mondiale. Un pilota disertore dell’esercito viene coinvolto per affrontare Godzilla e la sua avanzata verso Tokyo.

Mai dire Godzilla. Kamikaze disertori, città distrutte, famiglie atipiche e giganti radioattivi. Il Giappone piegato dalla Guerra, costretto a combattere (da solo) contro i sensi di colpa e contro qualcosa di mostruoso creato dall’uomo. Sorprendente kaiju-movie sul “Re dei Mostri” che mette da parte la creatura per raccontare uomini “perdenti”, ma con dignità. Niente Monarch, niente Kong, niente America. Godzilla torna ad essere l’incarnazione delle paure più profonde di un popolo sconfitto che prova a rialzarsi e a redimersi. Ma è anche uno splendido spettacolo visivo che non ha nulla da invidiare a Hollywood (ed è costato la metà della metà). Battaglia finale mozzafiato. Cuore, spettacolo e tecnologia. Avercene.

#GodzillaMinusOne #Netflix #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

OMEN - L’ORIGINE DEL PRESAGIO di Arkasha Stevens

OMEN - L’ORIGINE DEL PRESAGIO di Arkasha Stevenson, 2024

Roma, 1971. Una giovane novizia americana pronta a prendere i voti, viene risucchiata in una cospirazione decisa a far rinascere il Male puro.

La Grande Bellezza del Diavolo. Suore, preti e la volontà di Dio (?). Roma, Il Vaticano (pre-Emanuela Orlandi) e il potere nel più basso dei cieli. L’unico modo per salvare caprone e cavoli è far nascere l’Anticristo. Genesi di Damien e della saga de “Il Presagio” in una Roma anni 70 tra rivolte degli studenti, gravidanze lampo, suore bastarde, Raffaella Carrà e fiamme infernali. Tanti cliché demoniaci e trama abbastanza prevedibile, ma l’esordiente Arkasha Stevenson ha classe nel gestire alcune scene (i jumpscare ci sono, ma sono contati) e alla fine riesce a non cadere nel ridicolo involontario come Russell Crowe lo scorso anno (ah no aspetta, anche quest’anno). Merito anche di una bravissima Nell Tiger Free, novizia spaventata contro il Male. Certo, il capostipite di Richard Donner targato 1976 (con il grande Gregory Peck) rimane il migliore, ma questo prequel è un discreto capitolo. E le suore del Vaticano sono più spaventose della suora Valak (ma ci vuole poco)

#OmenLOrigineDelPresagio #TheFirstOmen #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

THE OUTFIT di Graham Moore Chicago, 1956. Un sart

THE OUTFIT di Graham Moore

Chicago, 1956. Un sarto si ritroverà nel bel mezzo di una guerra tra gangster. Dovrà fare affidamento alla sua intelligenza per uscirne vivo.

Il filo nascosto. Forbici, ago, stoffa e pistole. La pazienza millimetrica di un sarto (pardon, un tagliatore) contro l’impulsività brutale e grossolana di un gangster. L’intelligenza di un vecchio sarto “forestiero” (scusate, tagliatore) contro la ferocia di un mondo senza speranza. L’arte della vera sartoria contro la (non) arte della violenza. Sarà un elegante gioco psicologico al gatto e al topo con qualche spruzzata di sangue. Interessante e mozziafiato thriller “da camera” costruito interamente in una location. Talpe, nastri, spie, segretarie, foulard, colpi di pistola, colpi bassi e colpi di scena. Sorprendente debutto dello sceneggiatore Graham Moore (premio Oscar per la sceneggiatura di The Imitation Game) che gioca con il cinema e con il teatro. Marc Rylance pazzesco (come sempre). Piccola gemma nascosta. Mettetevi il vostro abito migliore e correte a vederlo.

#TheOutfit #MarkRylance #Netflix #trashcult #trashcultdotcom

FURIOSA - A MAD MAX SAGA di George Miller Rapita

FURIOSA - A MAD MAX SAGA di George Miller

Rapita dal suo luogo di nascita, la giovane Furiosa dovrà crescere e sopravvivere in un mondo devastato e in guerra.

La regina dei pazzi. Il “mad-world” dopo l’apocalisse, tra Signori della Guerra, figli di guerra, motociclisti guerrieri, guerrieri solitari e guerriere arrabbiate. Tornare a casa non sarà facile, ma tentar non nuoce. Roboante parabola/spin off della giovane Furiosa (fu Charlize Theron) pre-incontro/scontro con Max sulla Fury Road. Tra blindocisterne cromatissime, rapimenti, fughe, assalti, battaglie, capelli tagliati, braccia lacerate, orsacchiotti di peluche, lacrime salate e tanta sabbia, George Miller espande il suo mondo marcio con una padronanza e lucidità da grande Maestro. Anya Taylor-Joy, semi-muta ma con occhioni parlanti, fa il suo dovere. Chris Hemsworth, naso finto, capelli rossi e moto-biga dimostra di essere un attore di serie A. Il treno a tutta velocità guidato da Miller, corre all’impazzata e i nostri occhi piangono lacrime salate di felicità sotto al sole del deserto australiano. Finale anticlimax perfetto. Cinema “passionale” e “romantico” di un quasi 80enne che ancora insegna a tutti il Grande Cinema action. Difetti compresi. Miller chiude un cerchio che ha la forma di un volante infuocato. Ciaone proprio.

#FuriosaAMadMaxSaga #GeorgeMiller #anyataylorjoy #chrishemsworth #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

Della serie: “a letto con il nemico” *********

Della serie: “a letto con il nemico”
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BABY REINDEER (creata da Richard Gadd)

Un aspirante comico viene stalkerizzato da una donna che lo costringerà ad affrontare il suo passato.

Disturbia. Un comico complessato e un incontro che cambierà per sempre la sua vita. Una donna psicopatica che gli aprirà “porte del subconscio” chiuse da tempo. Il mondo dello spettacolo che nasconde dei lati oscuri. Richard Gadd scrive e interpreta la sua terrificante esperienza con la stalker Martha. Esperienza che lo costringerà a risolvere terrificanti (e sconvolgenti) conti in sospeso del suo passato. E-mail dislessiche, incontri “casuali”, denunce, carriere comiche in salita, droghe, storie d’amore difficili, solitudine, tanta solitudine. Si fallisce, si cade, ci si rialza, finché tutti i nodi (o le corna) non vengono al pettine. Gadd costruisce il suo dramma grottesco con grande senso dello spettacolo e grande dolore fisico e interiore. E la sua voragine psicologica ci costringe a guardare dentro noi stessi. Miniserie da non perdere assolutamente.

#BabyReindeer #RichardGadd #trashcult #Netflix #trashcultdotcom www.trashcult.com

“Il mare fa baccano, non ti dà le pause. Io par

“Il mare fa baccano, non ti dà le pause. Io parlo volentieri con l’Idroscalo, col Naviglio. Il mare è troppo grande, parla lui, vuole sempre aver ragione”. (ENZO JANNACCI)

a Milano, e ai suoi/miei amici di una vita.

#trashcult #trashcultdotcom

Della serie: “lo Schiacciateste” *************

Della serie: “lo Schiacciateste”
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ABIGAIL di Radio Silence

Un gruppo di rapinatori viene ingaggiato per sequestrare una bambina per soldi. Ma l’operazione si trasformerà in un incubo sanguinolento.

Il lago dei pipistrelli. Sequestratori contro sequestrata, ovvero sei piccoli indiani (cattivi) contro ballerina-vampiro minorenne (cattivissima). Il riscatto si pagherà in litri di sangue. Divertente gioco al massacro dei Radio Silence che inizia come “Ransom” di Ron Howard e finisce come “Fright Night”. Case gotiche, pessimi genitori, vinili di Tchaikovsky, romanzi di Agatha Christie, piscine putride alla Dario Argento, stecche da biliardo appuntite, danze macabre. I Radio Silence hanno il ritmo nel sangue e lo spettacolo diverte senza pretese ma con gustosa cattiveria (recuperate anche l’altro gioiellino Finché Morte non ci Separi). E Alisha Weir, ex-Matilda sei mitica ora mostro stacca-teste, è fenomenale. È nata una Star?

#Abigail #RadioSilence #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

Della serie: “Brucia per me” *****************

Della serie: “Brucia per me”
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THE FALL GUY di David Leitch

Dopo un terribile incidente, uno stunt-man viene richiamato sul set per trovare l’attore protagonista, misteriosamente scomparso.

Casca la terra, tutti giù per terra. Essere stuntman, ovvero essere invisibili, prendere cazzotti, sfondare parabrezza, prendere fuoco, farsi investire, ma senza soffrire. Si soffre solo per amore e sempre con il pollice in su. Ode al cinema “che non si fa più “ firmato David Leitch (ex stuntman) che in realtà è una simpatica commedia action sgangheratuccia, ma discretamente piacevole. Tante frecciatine ai blockbuster americani (Dune, Mad Max, Fast & Furious) e tanta voglia di artigianalità. Ryan Gosling, in versione “Love & Thunder”, diventa parodia di “Drive” di Nicolas Winding Refn (e funziona alla grande). Emily Blunt, regista esordiente in stile “Jungle Cruise”, mena forte pure lei. Cameo finale che vale da solo il prezzo del biglietto. Spettacolare, ma un po’ traballante. Divertente, ma un po’ ripetitivo. In generale funziona. Ma non vediamo l’ora di vedere Metal Storm.

#TheFallGuy #DavidLeitch #RyanGosling #EmilyBlunt #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

Della serie: “Amore, amori e videotape” ******

Della serie: “Amore, amori e videotape”
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FRAMMENTI DI UN PERCORSO AMOROSO di Chloè Barreau

La regista Chloé Barreau ripercorre la sua vita sentimentale attraverso gli occhi delle persone che l’anno amata.

Anatomia di amori di plastica. (Auto)biografia di una vita raccontata attraverso i ricordi amorosi (degli ex). La regista Chloé Barreau si mette a nudo e firma un docu-film tanto intimo quanto delicato, poetico e commovente. Gli incontri della vita (amici, amanti, compagne) e quello che rimane nella memoria. Tra Parigi, Roma, lettere, storie e filmati, tutto diventa vero, vissuto, autentico, indimenticabile. E tutto si trasforma in un documento cinematografico emozionante, appassionante, imperdibile. L’unico specchio che riflette te stesso sono gli occhi delle persone che ti hanno “visto” e vissuto. Provate a chiedere ai vostri ex. Nel bene o nel male, avrete una risposta. Bellissimo.

#FrammentiDiUnPercorsoAmoroso #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

Della serie: “trasformati in paura….” ******

Della serie: “trasformati in paura….”
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THEM - THE SCARE

Los Angeles, 1991. Una detective di colore e alcuni spaventosi omicidi che la legheranno al suo passato.

La paura fa 90. Omicidi, paure, serial killer e razzismo. Un’indagine, tanto pericolosa quanto dolorosa. Una donna, tanto fragile quanto determinata. Una minaccia, tanto imprevedibile quanto mortale. Qui non c’entrano i sette peccati capitali, ma di peccati sempre si parla. Little Marvin continua la sua serie su “l’orrore del razzismo” e sposta la vicenda dagli anni 50 agli anni 90. E anche qui, la critica sociale si sposa con il dramma famigliare, il thriller e l’horror classico (ma in chiave più crime). Forse meno affascinante della prima stagione, ma c’è qualche asso nella manica che colpisce forte (e la coppia di protagonisti Luke James e Deborah Ayorinde è favolosa). Indizi e prove, esorcismi e ossa rotte, bambole di pezza e bambole umane, visioni e realtà, poliziotti razzisti e altri poliziotti razzisti. La paura riesce comunque a penetrare dentro di noi. In attesa di una stagione 3 che..

#ThemTheScare #LittleMarvin #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

Della serie: “Riondino e la fabbrica” ********

Della serie: “Riondino e la fabbrica”
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PALAZZINA LAF di Michele Riondino

Fine anni 90. L’Ilva di Taranto e il celebre caso di mobbing che colpì 79 impiegati, “richiusi” in una palazzina dismessa.

Cronache (lavorative) marziane. Operai “deportati” e dirigenti “carcerieri”. Un terrificante limbo dove l’uomo viene annullato. Una fabbrica che “da lavoro” ma ammala (uccide?) una città. Michele Riondino debutta dietro la macchina da presa con una incredibile storia vera e ci riporta ai tempi di un cinema italiano sociale, rabbioso e popolare che non c’è più. Lavoratori stipendiati per rimanere “sospesi” in una palazzina fuori dal mondo. I sindacati provano a combattere, la chiesa sta a guardare e assolve tutti. Michele Riondino (straordinario), piccolo uomo ingenuo che non vuole fare i conti con se stesso. Elio Germano (bravissimo), dirigente senza scrupoli che sta dalla parte del padrone. Opera prima imperfetta, ma coraggiosa, con qualche momento di grande cinema (la scena/sogno della processione). Avercene di film italiani così. Bravi tutti. Ora tornate al lavoro.

#PalazzinaLaf #MicheleRiondino #ElioGermano #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com

Della serie: “Burton delle scimmie senza Burton”
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PLANET OF THE APES di Tim Burton

Un pilota, dopo essersi schiantato con la sua navicella su un pianeta sconosciuto, scopre che gli umani sono schiavi di scimmie parlanti e intelligenti.

Burton pollice opponibile. Comodo parlare dell’ultima trilogia del Pianeta delle Scimmie (iniziata da Rupert Wyatt e proseguita da Matt Reeves in maniera splendida), ma vi sfido a parlare (bene) del remake/reboot del 2001 di Tim Burton (che per fortuna in molti hanno rimosso dalla loro memoria). La trama più o meno è la stessa del classico con Charlton Heston, ma al suo posto c’è Mark Wahlberg (che non ha colpa) come protagonista e Tim Roth come scimmia cattivissima (e in overacting). Progetto noiosissimo e senza spina dorsale. L’anima anarchica e dark di Tim Burton non pervenuta. Restano i magnifici trucchi di gomma di Rick Baker e un finale “a sorpresa” che continua a non avere senso. Burton rimane ingabbiato nello zoo della Fox che l’ha ricoperto di noccioline. Per poi essere “salvato” dalla Disney che l’ha portato nel “paese delle meraviglie” (che poi così meraviglioso non è).

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Commento “tirchio” sui David di Donatello di i

Commento “tirchio” sui David di Donatello di ieri sera. Trionfa Garrone su Cortellesi. Giusto, anche se “Io Capitano” è bello ma sopravvalutato (Sì dai). Applausi anche per Bellocchio. Ciaone proprio per Moretti e Rohrwacher. Sorpresa Riondino. Carlo Conti pre-Sanremo chiama Mahmood e Irama (buttati dentro da Mamma Rai. Ma perché? No dai). Francesco Biggio abbastanza simpatico e la Marcuzzi in modalità Festivalbar. Tutto il resto non pervenuto tranne premiazione del costumista Sergio Ballo (92 minuti di applausi!!!) e del grande Vincenzone Mollica. Soddisfatti? Boh.

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Della serie: “High School Wrestling” *********

Della serie: “High School Wrestling”
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THE WARRIOR - THE IRON CLAW di Sean Durkin

Fine anni 70. Storia vera della famiglia Von Erich, lottatori di Wrestling e della loro sfortunata vita.

Quando eravamo fratelli. Wrestling e wrestler. Padri e figli. 4 ragazzi messi al tappeto da un padre autoritario e da una “maledizione” chiamata vita. Il mondo del Wrestling, pianificato ma allo stesso tempo “preparato” con il corpo e con la mente. L’importante è continuare a combattere e non versare lacrime, per nessuna ragione al mondo. Sean Durkin racconta il tragico binomio “Sport/Vita” come Darren Aronofsky nel 2008, ma qui la storia è incredibilmente vera. Zac Efron in versione HE-MAN, roccia fragile e illusa. Qualche momento banale e forse emotivamente non arriva come dovrebbe, ma il film funziona, il resto del cast è ottimo e qualche colpo va a segno. E comunque il volto marmoreo ma provato di Efron non lascia indifferenti (anche se quello di Mickey Rourke rimane inarrivabile).

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«Nel blu non esistono confini o soluzioni. Il blu

«Nel blu non esistono confini o soluzioni. Il blu è felicità». (Derek Jarman)

Frammenti del nostro viaggio in Marocco, sorseggiando tè nel blu.

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Della serie: “il cosmo sul comò” ************

Della serie: “il cosmo sul comò”
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ESTRANEI di Andrew Haigh

In un enorme grattacielo londinese, Adam incontra il suo misterioso nuovo vicino. Tra i due nasce una relazione che scaverà nel passato.

Ritorno al futuro. Grattacieli deserti e case accoglienti. Musica e silenzi. Presenze e assenze. Passato e presente. L’amor che move il sole e l’altre stelle. Straordinaria esperienza cosmica di Andrew Haigh che analizza l’esplorazione umana del dolore e del lutto attraverso l’amore (di qualsiasi tipo). Andrew Scott, splendido e tormentato navigatore dello spazio/tempo alla ricerca di pace (interiore). Paul Mescal, magnifico compagno/assistente di viaggio. Finale “stellare” da brividi. Haigh, ad un passo dal capolavoro, ci ricorda che non siamo soli. E non lo saremo mai. Bellissimo.

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Della serie: “batti lei?” ********************

Della serie: “batti lei?”
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CHALLENGERS di Luca Guadagnino

Tre promesse del tennis e un intreccio amoroso che rischierà di rovinare la loro carriera e la loro vita.

Breakpoint. Amicizie, amori, palline e triangoli. Il gioco della vita come Wimbledon. Chi vince, vince tutto. Chi perde, perde tutto. O viceversa? Luca Guadagnino “a palla” in un energico ménage à trois sparato a mille. Se per Woody Allen, il tennis era la metafora del caso/fortuna, per Guadagnino si trasforma in una violenta metafora sull’amore. Corpi e sudore. Ossa rotte e racchette spezzate. Segreti e bugie. Dritto e rovescio. Musica elettronica e Caetano Veloso. Pellicola stordente e appassionante. Zendaya, splendida creatura infortunata. Josh O’Connor, squattrinato talento determinato. Mike Faist, fragile campione innamorato. Ultimi 15 minuti travolgenti. Da quale parte cadrà la pallina? Deuce.

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