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la settima arte a modo nostro

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In ritardo (anzi ritardissimo, ma abbiamo una vita In ritardo (anzi ritardissimo, ma abbiamo una vita da portare avanti in qualche modo) ecco il nostro resoconto finale su #Venezia82, dopo la vittoria di Jarmush, quella di Toni e quella di una piccola bambina che abbiamo conosciuto solo attraverso la voce. 

Baci stellari

Trashcult

#trashcult #trashcultdotcom
Father in traslation.. *************************** Father in traslation..
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RITROVARSI A TOKYO di Guillaume Senez (2025)

Dopo una tormentata separazione, un padre decide di vivere e lavorare a Tokyo per ritrovare sua figlia.

Padre (separato) straniero in terra straniera. Essere genitori in Giappone e tutto quello che ne consegue. Una società che non fa sconti (quasi) a nessuno e un padre che vuole solo essere un padre. Romain Duris, taxista di notte e “cacciatore” diurno alla ricerca di un’identità e di una parte mancante sullo sfondo di una città di contorno. E quanto tutto sembra ormai scritto, il destino trova sempre una nuova strada da percorrere. Con o senza taxi. Semplice e diretto, Guillaume Senez tocca le corde giuste per un racconto trattenuto, ma proprio per questo emozionante. Fino ad un finale luminoso e pieno di speranza. E Romain Duris è straordinario. 

#RitrovarsiATokyo #RomainDuris #GuillaumeSenez #trashcult #trashcultdotcom
Yo ***************************************** HIGHE Yo
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HIGHEST 2 LOWEST di Spike Lee (2025)

Un ricco produttore discografico viene preso di mira per un riscatto. Inizierà un viaggio tra vita, morte e morale.

Prisencolinensinainciusol. New York. Quando la vita si scontra la musica, occorre prendere delle decisioni che metteranno a rischio famiglia, lavoro e morale. Almeno fino al prossimo album. Spike Lee rifà Kurosawa (senza scarpe) e analizza il mondo dell’industria discografica e i mali del mondo moderno. Un sequestro (sbagliato), una decisione e una città (“alta” e “bassa”) che sta a guardare e punta il dito. Lee “personalizza” la storia originale, ma manca diversi bersagli. Un po’ impacciato nelle scene action, colonna sonora troppo invadente, ritmo altalenante e un Denzel Washington bravo, ma un po’ troppo sopra le righe. Peccato perchè alcune idee, almeno sulla carta (o sullo sparito) sono buone (lo “scontro finale” a suon di rap) e Jeffrey Wright è una spalla perfetta, ma si perdono nel doppiaggio e nella costruzione narrativa. Per non parlare dell’inutile esibizione finale di Aiyana-Lee (brava eh, però boh..). Forse questo genere musicale non incontra i nostri gusti. Però vuoi mettere la cover di Celentano nei titoli di coda? Ciaone proprio..

#Highest2Lowest #SpikeLee #DenzelWashington #JeffreyWright  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Medicina prego.. ********************************* Medicina prego..
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L’ULTIMO TURNO di Petra Volpe (2025)

Lo snervante turno ospedaliero di una infermiera alle prese con il suo lavoro quotidiano.

Infermieri in prima linea. Assistere i malati, cercando di assistere anche se stessi. Tutto questo, correndo per corridoi labirintici, scale, ascensori, flebo, analgesici e luci rosse. Cercando di arrivare a fine turno ancora in piedi (e senza crollare). Quel pomeriggio di un giorno da infermiera. Petra Volpe ci porta all’interno di un ospedale (svizzero) per mostrarci la vita frenetica di una piccola ma tenace infermiera in uno dei giorni più intensi della sua vita. Tra il medical drama e un action movie al “cardiopalma”, la regista ci trasporta in una montagna russa adrenalinica, vorticosa, sfiancante ma anche commovente. E Leonie Benesch è la straordinaria vera eroina di tutti i giorni alle prese con medici assenti, pazienti vari, parenti arrabbiati e pessime notizie. Sempre con le mani disinfettate e il sangue freddo. Fino alla prossima luce rossa. Bellissimo.

#LUltimoTurno #Heldin #PetraVolpe #LeonieBenesch  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
L’arte dellla guerra ***************************** L’arte dellla guerra
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WARFARE - TEMPO DI GUERRA di Alex Garland e Ray Mendoza
 (2025)

La ricostruzione della terribile battaglia di Ramadi del 2006, dove un gruppo di Navy SEALs si ritroverà accerchiato dal fuoco nemico.

Il deserto dei tartari. Cronaca di una massacro. Garland e Mendoza, dopo Civil War, ci spediscono in una missione suicida fatta di silenzi, attese, esplosioni, sguardi, dolore e sangue. Tanto sangue. Senza fronzoli, senza filtri. 90 minuti di puro anti-cinema grezzo, sporco, diretto e totalmente immersivo che sprofonda sempre di più all’inferno. Il racconto di una battaglia per raccontare l’assurdità di tutte le battaglie. Se riuscirete a sopravvivere, nulla e nessuno potrà più farvi paura. Forse. Bellissimo.

#Warfare #AlexGarland #RayMendoza  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
SPECIALE VENEZIA 82 ****************************** SPECIALE VENEZIA 82
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IL MAGO DEL CREMLINO
 di Olivier Assayas (2025)

Le confessioni ad un giornalista americano di Vadim Baranov, consigliere stretto di Vladimir Putin e autore della sua ascesa al potere.

Giochi (magici) di potere. La Grande Madre Russia deve ricostruirsi dopo la caduta del comunismo e l’attuale presidente Boris El’cin è in declino. Chi andrà al potere? Ma soprattutto, chi lo gestirà? Olivier Assayas racconta la scalata al potere di Putin e del “mago” che ha contribuito a realizzarla. Una partita a scacchi tra oligarchi, politici, giornalisti e mass media. Paul Dano, bravissimo prestigiatore di parole e fatti, Jude Law straordinario e sorprendente Zar-Putin. Verboso, forse un po’ schematico (e un tantinello prolisso), ma l’occhio di Assayas riesce a raccontare l’orso russo con raggelante lucidità.

#TheWizardOfKremlin #IlMagoDelCremlino #OlivierAssayas #JudeLaw #PaulDano #Venezia82 #trashcult #trashcultdotcom
Giorno 3 (ieri) - mini resoconto tra maghi politic Giorno 3 (ieri) - mini resoconto tra maghi politici, tennisti (non) finiti, Jim, Jude, Paul, Cate e Putin.

Oggi non ci sarà nessun resoconto. La giornata di oggi ce la teniamo per noi. Nei prossimi giorni ci mettiamo in pari con le rece.

Buon 1 settembre. Ne riparliamo a Natale per le prossime ferie.

Baci stellari.

#Venezia82 #trashcult #trashcultdotcom #JudeLaw #cateblanchett #JimJarmush #PaulDano
SPECIALE VENEZIA 82 ****************************** SPECIALE VENEZIA 82
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FRANKENSTEIN
 di Guillermo Del Toro (2025)

Nuova rivisitazione del romanzo di Mary Shelly diretta da Guillermo Del Toro.

Sinfonia per le creature buone. Dio crea l’uomo, l’uomo sconfigge la morte, l’uomo diventa Dio. Un Dio molto più malvagio. Del Toro porta a termina il progetto della vita. Il suo Frankenstein è uno scintillante, imperfetta e appassionata favola di amore e morte, follia e gentilezza, padri e figli, uomini e dei. Oscar Isaac, barone rock sull’orlo della follia divina (e della solitudine). Jacob Elordi, statuario Adamo simil-Terminator fatto di carne, sangue e anima. Mia Goth, vera incarnazione dell’amore (umano). Le due ore e mezza un po’ si sentono e qualche momento di fiacca si percepisce. Ma a differenza del suo dottore, Del Toro non ha ambizioni sacre e guarda la sua creatura con amore paterno e misericordioso. Come solo gli uomini (quelli veri) sanno fare. Chapeau. 

#Frankenstein #GuillermoDelToro #OscarIsaac #JacobElordi #MiaGoth #Venezia82 #trashcult #trashcultdotcom
Giorno 2 - mini resoconto. Graziati dalla pioggia Giorno 2 - mini resoconto. Graziati dalla pioggia (non solo da Sorrentino) in compagnia di divinità malvagie (e umane), mostri gentili, rock star leggendarie, scrittori operai, primi spritz e sempre il nostro amato circo umano. Il team di TRASHCULT ora è al completo. Si va avanti. Sempre cotti, ma avanti.

Baci stellari

#Venezia82 #trashcult #trashcultdotcom #Frankenstein #GuillermoDelToro #oscarisaac #JacobElordi #MiaGoth
SPECIALE VENEZIA 82 ****************************** SPECIALE VENEZIA 82
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À pied d’œuvre - At Work
 di Valerie Donzélli (2025)

Un ex-fotografo, diventato scrittore per passione, fatica a sbarcare il lunario ed è costretto a ricorrere a piccoli lavoretti per sopravvivere.

L’algoritmo della libertà. Foto, libri, famiglia, sogni e precariato. Sbarcare il lunario senza abbandonare i propri sogni adeguandosi ad un sistema “certificato”. E forse è l’unico modo per realizzarli e rimanere liberi. Valerie Donzèlli racconta la storia vera di Franck Courtès, scrittore operaio “per scelta” (ed ex fotografo). Povertà e ricchezza, scelte e compromessi, cesoie e cacciaviti. In un modo ormai schiavo di un algoritmo artificiale, prendere la strada più difficile è l’unica che ti permette di vivere i tuoi sogni. Per davvero. Magistrale Bastien Bouillon.

#AtWork #ValerieDonzélli #BastienBouillon #Venezia82 #trashcult #trashcultdotcom
Mini resoconto del nostro primo giorno alla Mostra Mini resoconto del nostro primo giorno alla Mostra del Cinema di Venezia tra api, terrapiattisti, ragazzine problematiche on the road, caldo pioggia, Julia, Andrew, Luca e tutto il circo umano possibile…. La recensione di BUGONIA di Yorgos Lanthimos è già sul nostro profilo e sul nostro sito. Andiamo a riposare che siamo cotti. A domani con Guillermo e Frankenstein..

Baci stellari

#venezia82 #trashcult #bugonia #trashcultdotcom #JuliaRoberts #AndrewGarfield #LucaGuadagnino
SPECIALE VENEZIA 82 ****************************** SPECIALE VENEZIA 82
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BUGONIA di Yorgos Lanthimos (2025)

Due amici rapiscono una manager di una multinazionale farmaceutica credendola un’aliena intenzionata a distruggere la Terra.

Ciao Andromedariano. Api, apicoltori, complottisti, manager, alieni. L’equilibrio naturale e in pericolo. Forse il mondo è in mano ad una feroce razza aliena. O forse è solo colpa della terra piatta (e dei terrapiattisti). Nuova, delirante opera di Yorgos Lanthimos, che questa volta va a ripescare un film coreano del 2003. Si mescolano i generi (thriller, sci-fi, torture porn, horror splatter), si punta il dito contro complottisti e lobby farmaceutiche e non si prende troppo sul serio (terzo atto prendere o lasciare). Però è più “semplice” e più immediato rispetto alle sue precedenti opere.
Emma Stone, musa “lanthimosiana” e CEO implacabile con rapata a zero in stile V per Vendetta. Jesse Plemons, complottista disagiato, ma determinato nella sua missione impossibile. Lontano anni luce dal miglior Lanthimos di sempre, ma pur sempre gradevole. E forse inserirlo nel concorso ufficiale è stato un po’ troppo azzardato. O forse Alberto Barbera è un alieno.

#Bugonia #YorgosLanthimos #EmmaStone #JessePlemons #Venezia82 #trashcult #trashcultdotcom
Supereroi azzurri ma senza mantelli rossi.. ****** Supereroi azzurri ma senza mantelli rossi..
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I FANTASTICI 4 - GLI INIZI di Matt Shakman (2025)

In un universo parallelo, i Fantastici 4, unici difensori della Terra, dovranno affrontare una minaccia cosmica che metterà a repentaglio la loro unione.

Generazione di fenomeni. I Jetsons e le difficoltà di essere una famiglia “normale”. Tra figli, mass media, politica mondiale e opinione pubblica, il vero problema arriva da una surfista interstellare e da un Mazinga Z mangia pianeti. E forse non solo. Marvel prova a ripartire dal quartetto azzurro più famoso dei fumetti (dopo le semi-disastrose versioni di Tim Story e Josh Trank). Piacevolissimo look anni 60 sci-fi e zero collegamenti con altri film Marvel (finalmente). Va per la sua strada con molto (troppa) semplicità e buon ritmo. Niente di rivoluzionario o di innovativo. Pecca in una storiella (non di origini) molto molto molto basic (e molto veloce) che forse sarebbe funzionata 10 anni fa, ma fa lo stesso. Pedro Pascal, Reed Richards simil-geometra Calboni (grazie @ortolanileo ) intelligentissimo ma fatte na risata anche. Vanessa Kirby, pieces of a (invisible) woman che tiene unito tutto e tutti. Joseph Quinn, torcia umana biondina arrapata ma fa il suo. Ebon Moss-Bachrach, “orso” di roccia umana che mena poco (ma ovviamente sa cucinare). Scontro finale divertente (ma serviva più azione) e quinto componente della famiglia che stuzzica l’appetito per il futuro. Che ha il mantello verde e non rosso. Vedremo. 

#FantasticFourfirststeps #MarvelStudios #PedroPascal #VanessaKirby #Marvel #trashcult #trashcultdotcom
Il nostro viaggio nella terra delle arance, delle Il nostro viaggio nella terra delle arance, delle granite e di Pippo Baudo, tra neo sposi, madonne nere, amicizia e tutto quello che abbiamo vissuto ma lo teniamo per noi.

Vasi stiddati (baci stellari).

#trashcultontheroad #trashcultdotcom #trashcult #sicilia #sicily #travel #traveling
Visto che in Italia non uscirà più nei cinema.. e Visto che in Italia non uscirà più nei cinema.. e forse manco in streaming. Noi lo abbiamo visto in anteprima. Poteva andare peggio. Ma anche meglio…
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HELLBOY - L’UOMO DEFORME di Bryan Taylor (2025)

Anni 50. Rimasti bloccati in mezzo ai Monti Appalachi, Hellboy insieme ad una sua assistente si troveranno ad affrontare un lungo infestato da streghe e demoni.

The Wicker Hell-Man. Hellboy nel bosco delle streghe contro un vecchio demone deforme che reclama anime. Niente nazisti e niente mostri lovecraftiani (e niente Del Toro purtroppo). Il nuovo Hellboy low budget (e si vede) è un avventura orrorifica dalle buone atmosfere, ma dalla realizzazione “casereccia” più vicino ai film fan made. Bryan Taylor, regista di Crank (e pure del tremendo Ghost Rider - Spirito di vendetta), ce la mette tutta e qualche volta azzecca la scena (carina quella dell’abito in pelle umana) ma poche volte. E non aiuta la nuova (e piatta) incarnazione del diavolone rosso interpretata da Jack Kesy. E tra streghe, madri, ragni, monete, visioni, corvi, preti, zombi e colleghe “del cuore”, si arriva a fine film con la sensazione di aver sprecato un’occasione d’oro. Mannaggia.

#HellboyTheCrookedMan #Hellboy #BryanTaylor #trashcult #trashcultdotcom
armi non convenzionali… ************************** armi non convenzionali…
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WEAPONS di Zach Cregger (2025)

Dopo la misteriosa e inspiegabile sparizione di una intera classe delle elementari, il paese punta il dito contro la maestra.

Storie di ragazzi di provincia. Bambini spariti di corsa (volutamente?), genitori sul piede di guerra e maestre “streghe” accusate nella provincia americana “tossica” delle case perfette con prato tagliato e delle scuole colpite da studenti armati di fucile. Zach Cregger continua a raccontare l’America “horror” di periferia e le sue paure (c’è ancora lo spettro dell’AIDS) dopo il discreto “Barbarian”. Qui costruisce un film matrioska composto da personaggi (tanti), colpi di scena (tanti), horror splatter e commedia grottesca. Per poi concludere “a briglie sciolte” con un finale delirante. Julia Garner, maestrina “alla gogna”. Josh Brolin, padre addolorato ma deciso. Alden Ehrenreich, poliziotto impaurito e manesco. Ma l’ingresso di Amy Madigan nel secondo atto ruba la scena a tutti. Divertente, imperfetto, sopra le righe, tronfio, vorticoso. Lontano dall’essere un capolavoro, ma come film “Luna Park” fa il suo.

#Weapons #ZachCregger #JuliaGarner #JoshBrolin #trashcult #trashcultdotcom
Se io fossi un angelo… *************************** Se io fossi un angelo…
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BRING HER BACK - TORNA DA ME di Danny e Michael Philippou (2025)

Dopo la morte del loro padre, due fratellastri vengono affidati ad una stravagante donna che nasconde un oscuro segreto.

La forma dell’acqua. Morte, VHS e resurrezione di un angelo. I fratelli Philippou tornano a giocare con la morte dopo “Talk to Me”, ma questa volta senza mani mummificate e sballo “possessivo”. Questa volta ci sono madri sull’orlo della follia, figli adottivi problematici, cerchi esoterici, acqua purificatrice, tutorial in videocassetta e angeli caduti. Ma soprattutto c’è la perdita e la (non)accettazione, l’elaborazione e la distruzione, l’umiliazione e la prigionia, l’amore e la follia. Geniale scelta di casting per una Sally Hawkins straordinaria madre “a pezzi” senza possibilità di ritorno. E senza redenzione. Finale prevedibile, ma giusto. E straziante.

#BringHerBack #SallyHawkins #trashcult #trashcultdotcom
Commento spassionato da un boomer che ha vissuto i Commento spassionato da un boomer che ha vissuto il Superman che si cambiava nelle cabine telefoniche 
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SUPERMAN di James Gunn (2025)

Superman, dopo 3 anni di “attività” a Metropolis, dovrà scontrarsi con Lex Luthor per salvare il mondo.

Il dottor Superman - ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e a non distruggere l’umanità. Prova a portare la pace, ma deve fare i conti con la politica. Prova ad avere una relazione, ma le prende pure dalla fidanzata. I social lo disintegrano, ma lui non molla. Persino il cane non lo ascolta (quasi). Però va bene così. James Gunn trasforma il Messia snyderiano in un giocatore di rugby dal cuore d’oro e lo fa volare nel cielo tra fanta-politica, universi paralleli, guerre, social media tossici, genitori biologici, genitori adottivi, buchi neri, robot, imprenditori pazzi, mostri vari, cani col mantello e Guardiani della Galassia, mescolando tutto il mescolabile. Forse troppo. Anzi, troppo. Ma vabbè. Benvenuto DCU, nel bene e nel male. E forse ci manca ancora il Superman che si cambiava in una cabina telefonica e cambiava la rotazione terrestre per amore. Senza forse.

#Superman #JamesGunn #DavidCorenswet #RachelBrosnahan #DC #trashcult #trashcultdotcom
Nuova rubrica intitolata “doppio cult”, dove mette Nuova rubrica intitolata “doppio cult”, dove metteremo a confronto due film apparentemente a caso, ma con qualcosa in comune.. forse..

Della serie: “Boschi maledetti e funghetti del bosco”

SOTTO LE FOGLIE di François Ozon (2025)

Michelle, vecchia signora in pensione che vive in campagna, aspetta la figlia e il nipote per le vacanze. Ma l’equilibrio familiare è destinato a spezzarsi.

La vita segreta dei funghi. Esistenze serene (lontano dalla città) e rapporti familiari precari. Maternità, vecchiaia e sensi di colpa. Passato oscuro e presente ambiguo. François Ozon e il drama-thriller campestre. Come un coltello affilato, Ozon ritaglia un racconto fatto di indizi popolato di viventi e fantasmi in cerca di una serenità interiore. E lascia il giudizio finale a noi spettatori. Straordinaria Hélène Vincent.
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AZRAEL di E.L. Katz (2024)

Una ragazza deve scappare da una setta che ha fatto il voto del silenzio in un mondo apocalittico.

Il silenzio dei (non) innocenti. Fuga dal bosco degli incubi. Una setta religiosa “muta”, un sacrificio e demoni bruciacchiati in cerca di sangue. Divertente e velocissimo B-movie/revenge/apocalittico silenzioso con una Samara Weaving più in forma che mai. Nessuno spiegone inutile (per forza), nessuna perdita di tempo. Si va dritti al sodo in un mondo morto e senza speranza dove possiamo solo intuire quello che è successo (e quello che succederà). Finalone eretico-satanico con tanto di aureola. Si lascia guardare.

#SottoLeFoglie #Azrael #SamaraWeaving #FrançoisOzon #trashcult #trashcultdotcom #DopoioCult
Messa a fuoco *********************************** Messa a fuoco 
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IO SONO ANCORA QUI di Walter Salles (2025)

Brasile, 1970. Storia vera di Rubens Paiva, ex deputato arrestato dal regime e della moglie Eunice, pronta a tutto per scoprire la verità e tenere unita la famiglia.

Album do Brasil. Foto di famiglie spezzate. Un regime militare che prova a distruggere vite e sorrisi, ma le foto non si possono cancellare. Come la verità (e la dignità). Walter Salles ci racconta la storia della numerosa famiglia Paiva e del loro urlo silenzioso e soffocato contro la dittatura. Semplice, diretto, ma potentissimo. Fernanda Torres straordinaria madre/moglie/donna torturata, perseguitata, sola, ma determinata e determinante. Intorno a lei, figli che crescono, giocano, si ribellano. E che non si arrendono, anche quando la dittatura finisce. Bellissimo.

#IoSonoAncoraQui #WalterSalles #FernandaTorres  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Sta mano po esse de fero… ************************ Sta mano po esse de fero…
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LA CITTÀ PROIBITA di Gabriele Mainetti (2025)

Una ragazza cinese in cerca di vendetta dovrà farsi strada a colpi di Kung Fu per le strade di Roma.

Roma kung fu mundi. All’epoca (kung) fu Bruce Lee a terrorizzare la capitale (epocale il confronto finale con Chuck Norris nel Colosseo). Poi arrivò anche Franco Franchi dalla Sicilia con furore. Ora è il turno di Mei, secondogenita “clandestina” cinese che esce dall’ombra per fare una strage (e forse anche per innamorarsi). Gabriele Mainetti continua il suo viaggio “alla vaccinara” nei generi cinematografici. Dopo supereroi e “X-men senza gloria” arriva il wuxia. Funziona quando mena (e mena forte). Funziona meno quando non mena (scusate il gioco di parole). Mainetti è bravo a mescolare etnie, linguaggi, inquadrature e la sua passione per il cinema pop è fuori discussione. Ma quando prova a fare il romantico.. vabbè (con canzoni di Mina e De André un po’ a caso). Però c’è ritmo, violenza, colori sgargianti e un Marco Giallini stratosferico che rappresenta perfettamente l’Italia “inclusiva” di oggi. Non perfetto (anzi molto lontano dalla perfezione), ma se fa volè bene. 

#LaCittàProibita #GabrieleMainetti  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Brevi frammenti della nostra estate (momentaneamen Brevi frammenti della nostra estate (momentaneamente).
Caldo, ferie ancora lontane (anzi lontanissime) e Polase sempre a portata di mano. Però poteva andare anche peggio. Molto peggio.

Buona proseguimento d’estate e tutto quello che comporta.

Miao.

#trashcult #trashcultdotcom #trashcultontheroad #summer
Il pianeta delle scimmie (morte) **************** Il pianeta delle scimmie (morte) 
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THE MONKEY di Osgood Perkins (2025)

Due fratelli e una misteriosa scimmia giocattolo che uccide se attivata.

Monkey destination. Gemelli (e famiglie) destinati a fare i conti con la morte e scimmie meccaniche che la provocano (a ritmo di tamburello). Impossibile scappare. L’unico modo è accettare e incrociare le dita. Innocua horror comedy tratta da Stephen King (da un suo racconto breve, molto migliore) che prova a giocare con bizzarre morti “casuali” (alla Final Destination). Osgood “Longlegs” Perkins mette alla prova una famiglia (a)normale che affronta lutti, scelte sbagliate e giocattoli maledetti. Tutto il resto sono una sequenza di persone ammazzate male o malissimo. Poco altro. Bello il look del giocattolo (ma fa più paura in Toy Story 3) e bravo Theo James. Ma il film non spaventa né inquieta (e un po’ annoia). Sicuramente più furbo che bello.

#TheMonkey #OsgoodPerkins #TheoJames  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Scene da un matrimonio *************************** Scene da un matrimonio
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BLACK BAG di Steven Soderbergh (2025)

Una spia deve indagare sul presunto tradimento di sua moglie (spia anche lei). Sarà l’inizio di un intricato gioco.

Spie (che parlano di sesso), bugie e video-satelliti. Vite di coppia ed eventuali tradimenti, tra matrimoni in bilico, psicanalisi, amanti segreti e segreti di Stato.  I giochi inizieranno (e finiranno) seduti davanti a un tavolo. Soderbergh firma una spy-story da camera (o meglio da “sala da pranzo”) tutta chiacchiera e distintivo e trasforma Mr. e Mrs. Smith in un gioco ambiguo, subdolo, raffinato ma non meno letale. Michael Fassbender (in modalità Gary Oldman), marito (quasi) perfetto che tenta di salvare vita di coppia e vite umane. Cate Blanchett, sensuale moglie ambigua presunta talpa. Per tutto il resto, Soderbergh e Koepp analizzano e prendono appunti sui loro “pazienti” bugiardi. Uno dei film più sottovalutati dell’anno. Bellissimo.

#BlackBag #StevenSoderbergh #MichaelFassbender #CateBlanchett  #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
“TRASHCULT on the road” all’anteprima “de Romaaa” “TRASHCULT on the road” all’anteprima “de Romaaa” di #F1IlFilm, con quel bel gigiolone di #BradPitt… del film abbiamo già parlato (trovate la rece anche su trashcult.com oppure qui sulla nostra pagina Instagram) e comunque esce domani al cine. Fate voi.

P.s. Siamo anche riusciti a tornare a casa. Un sempre grazie a Salvini. Tacci…

#trashcult #trashcultontheroad #F1themovie
Quando lo Stato canaglia è Lewis Hamilton ******** Quando lo Stato canaglia è Lewis Hamilton
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F1 - IL FILM di Joseph Kosinski (2025)

Un vecchio pilota viene richiamato in Formula 1 per risollevare una scuderia in crisi.

Giorni di Brad. Auto da corsa da migliorare, piloti giovani da creare e piloti vecchi da rottamare (non se ti chiami Brad Pitt). Gli uomini guidano e litigano. Le donne guardano e pensano. Ma le gare si vincono solo insieme. Western automobilistico al limite del fantascientifico diretto da Joseph Kosinski che porta la struttura di Top Gun: Maverick sulla pista di Formula 1. Tutto prevedibile, tutto patinato, tutto cool, tutto “americano”. Ma che spasso però. Ritmo indiavolato e scene di corsa girate benissimo. Manca tutto il resto (tipo una sceneggiatura), ma c’è Brad Pitt a fare il gigiolone/scheggia impazzita e ci può bastare. Tra “Rocky 4” (l’esperienza analogica contro la gioventù tecnologica) e “l’Allenatore nel pallone” (si, giuro. Alzi la mano chi non ha pensato alla Longobarda di Oronzo Canà). Forse il film più ignorante dell’anno. Ma forse anche il più divertente. 

#F1IlFilm #F1TheMovie BradPitt #JosephKosinski #Formula1 #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
La terra degli inglesi viventi ******************* La terra degli inglesi viventi
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28 ANNI DOPO di Danny Boyle (2025)

28 anni dopo la terribile epidemia di rabbia, l’Inghilterra è isolata dal mondo. Un padre e un figlio cercano di sopravvivere.

The Last of Teletubbies. Rabbiosi evoluti(?) e umani involuti. Padri che insegnano ai figli e figli che salvano le madri. La ex-terra della Regina Elisabetta è isolata dal mondo e la Brexit non c’entra. Forse. Ma la patria dei Teletubbies è destinata a tornare indietro nel tempo. Torna la coppia Boyle/Garland per il sequel del cult “digitale” classe 2003. Tutto è in espansione: storia, infetti, personaggi. World building insomma. Il gioco diverte (la satira sulla situazione attuale inglese è a tratti geniale), ma la carne al fuoco è tantissima e si ha la sensazione che tutto sia un po’ troppo veloce (forse non a caso) e troppo “già visto”. Per non parlare dei “nuovi” mostri che sembrano usciti da Bollywood. Cast comunque in forma smagliante (Alfie Williams e una strepitoso Ralph Fiennes simil-Kurtz su tutti) e si arriva alla non-fine (alla Arancia Meccanica) con la voglia di andare avanti. La nuova trilogia è iniziata. L’impegno si vede, ma serve altro per convincere.

#28AnniDopo #28DaysLater #DannyBoyle #AlexGarland #trashcult #trashcultdotcom www.trashcult.com
Nella società degli uomini. ********************** Nella società degli uomini.
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NOI E LORO di Delphine e Muriel Coulin
 (2025)

Un padre vedovo scopre che uno dei suoi due figli ha iniziato a frequentare personaggi violenti di estrema destra.

L’odio. Padri, figli, operai, studenti, neo-fascisti. Famiglie perfette/imperfette e la difficoltà di parlarsi. Le sorelle Coulin raccontano l’uomo e le sue fragilità attraverso un nucleo famigliare intimo ma spezzato e un’attualità pericolosa. Lindon splendido e tragico padre/operaio che fa di tutto per tenere unita una famiglia “in guerra” per un’ideale, una morale, un’etica. Noi e Loro. Noi contro Loro. Anche se la guerra è già persa. Da entrambe le parti. A volte le ferite dell’anima sono più profonde e dolorose delle ferite fisiche. Provare per credere. E il monologo finale di Lindon spezza il cuore, le ossa e la mente. Bellissimo.

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L’esercito del surf ****************************** L’esercito del surf
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THE SURFER di Lorcan Finnegan (2025)

Un uomo torna insieme al figlio nella sua città natale in Australia per comprare la vecchia casa d’infanzia. Ma un gruppo di surfisti gli metteranno i bastone tra le ruote

Point Break. Uomini-alfa sotto il sole e uomini-beta tra le onde dell’oceano (o della psiche). Lo scontro sarà infuocato e inevitabile. Soprattutto se c’è Nicolas Cage. Nuovo (quasi) “one man show” per Cage e le sue faccette, protagonista di un interessante anti-revenge movie “seventies style” complesso e cerebrale. Mascolinità tossica e violenze psicologiche, uomini capobranco e uomini da purificare, asfalto rovente e acqua marina, animali e (non)essersi umani. Lorcan Finnegan gioca con il b-movie in un spazio-luogo quasi claustrofobico trasformando il giorno di ordinaria follia in qualcosa di più profondo e inaspettato. E Cage (dopo il deludente Longlegs) torna ad essere il Cage che abbiamo sempre amato. Cult da leoni.

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A spasso nel tempo ******************************* A spasso nel tempo
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PREDATOR: KILLER OF KILLERS di Dan Trachtenberg e Joshua Wassung (2025)

Tre guerrieri di tre epoche diverse dovranno affrontare i cacciatori più letali dell’universo.

Once were Predators. Guerrieri e predatori. Umani e (non ancora) eroi. Che tu sia in cerca di vendetta o in cerca di redenzione, l’unica cosa da fare è affrontare il tuo passato e gli alieni più letali dell’universo. Dan Trachtenberg, dopo il carino Prey, espande il mondo dei Predator con un riuscito, violentissimo e divertentissimo film d’animazione (per adulti). Tra Vichinghe-madri, samurai reietti e giovani piloti in guerra, gli “invincibili” Predator riflettono le battaglie interiori (ed esteriori) di esseri umani feriti nell’anima e nel cuore. Ma è anche una nuova (e fresca) visione su un franchise che forse ha trovato la sua vera dimensione. E avrebbe meritato la sala cinematografica. 

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Punti di vista e punti a metà. Punto. #trashcult Punti di vista e punti a metà. Punto.

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Revenge ***************************************** Revenge 
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THE LAST OF US - stagione 2 (2025)

Dopo gli eventi della stagione 1, le strade di Joel e Ellie si troveranno ad un bivio che metterà in pericolo l’intera città di Jackson.

Amore, funghi e vendetta. Comunità unite e comunità in guerra. Famiglie in conflitto e famiglie distrutte, mentre il passato bussa alla porta e chiede il conto (salatissimo). Gli infetti-fungo attaccano e si evolvono. Gli esseri umani si innamorano, uccidono e si vendicano (brutalmente). La strada di Joel e Ellie sarà piena di ostacoli. Nel frattempo il mondo osserva l’estinzione dell’umanità. Seconda stagione parecchio criticata dai fan del videogioco, ma assolutamente splendida ed emozionante. Rapporti da ricucire (Joel e Ellie), rapporti che nascono (Ellie e Dina) e rapporti tossici (Ellie e Abby). Momenti sconvolgenti e colpi di scena dove tutto cambia. Bella Ramsey bravissima e determinata, ma attenzione ad una scatenata e brutale Kaitlyn Dever. E Pedro Pascal.. eh…. Attendiamo la terza stagione. Con ansia.

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Il giorno della marmotta morta ******************* Il giorno della marmotta morta
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UNTIL DAWN - FINO ALL’ALBA di David F. Sandberg (2025)

Un gruppo di ragazzi finisce in una casa isolata in mezzo ad un bosco dove dovranno  cercare di sopravvivere fino all’alba, notte dopo notte.

Ricomincio da morto. Quella casa del bosco ma con clessidra. Qui ci sono un gruppo di ragazzi, una casa isolata e tanti mostri. E così a ripetizione. Di base c’è un videogame della PlayStation (mai giocato) e il regista di Annabelle 2 (e di Shazam!) ci mette lo sguardo cinematografico. Ma i problemi sono tanti. Zero idee, zero suspense, storia senza senso, mostri a caso e un gruppo di protagonisti beoti che muoiono e (purtroppo) risorgono. Praticamente come NON realizzare un film horror. E tra psicopatici con maschere da clown (ah però), streghe asmatiche, zombi vari e corpi esplosi (da risate involontarie), si arriva ad un finale tanto brutto quanto liberatorio (per noi spettatori). E vorresti rivivere questo giorno per evitare di vedere questo film. Orrendo.

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Man VS. ChatGPT ********************************** Man VS. ChatGPT
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MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING di Christopher McQuarrie (2025)

L’ultima missione (impossibile) di Ethan Hunt e la sua squadra contro l’entità artificiale che minaccia il mondo.

Fino alla fine del mondo. Tom Cruise e una storia d’amore/d’azione lunga 30 anni. Si chiude una delle saghe action più “analogiche” di sempre, e non a caso il villain è proprio l’intelligenza artificiale. Cruise e McQuarrie realizzano un film-bilancio che forse non è esattamente quello che ci aspettavamo, ma va bene lo stesso. Prima parte piena di intricati e lunghissimi spiegoni. Nella seconda parte si ingrana la marcia e ci regala almeno un paio di sequenze da antologia (l’inseguimento aereo finale è da applausi). Forse uno dei più deboli di tutta la saga, ma la maestria produttiva e “fisica” di un 62enne che fa ancora cinema “vecchia scuola” riuscendo a metterci in guardia sul nostro futuro è comunque da lodare, apprezzare, applaudire. Nonostante tutto. Punto.

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Attrazione (poco) fatale ************************* Attrazione (poco) fatale
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BABYGIRL di Halina Reijn (2025)

Una manager di una importante azienda inizia un intenso gioco sessuale con uno stagista che metterà a rischio la sua vita familiare e professionale.

Giochi di (sesso e) potere. Meglio governare o farsi governare? Meglio il quotidiano o il proibito? Meglio latte intero o parzialmente scremato? Racconto a tinte pseudo-erotiche di una donna in carriera che scopre la sua vulnerabilità (nella vita e nel corpo). Ma è anche un finto thriller sulle logiche “umane” e incrociate del potere e sui rischi da correre per esplorare una nuova (vera?) esistenza/esperienza. Per tutto il resto c’è una bravissima Nicole Kidman, insoddisfatta a letto dal marito che ironizza su se stessa tra botox, orgasmi e fondoschiena “kubrickiano” (esattamente come fece Demi Moore lo scorso anno). Il look fighetto A24 comunque fa il suo dovere. Si, ma quindi? Lo scontro/incontro generazionale tra il serio e il faceto funzionicchia tra alti e bassi. Forse fra qualche anno, verrà ripescato e rivalutato. Per il momento, rimandato a settembre.

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Mari d’inverno ********************************** Mari d’inverno 
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PATERNAL LEAVE di Alissa Jung (2025)

Leo, quindicenne in fuga da una mamma troppo assente, parte da Berlino verso Marina Romea per incontrare suo padre biologico.

Stella di mare. Padri e figlie (arrabbiati) sospesi nello spazio tempo della riviera romagnola. Scelte giuste/sbagliate dalle quali non si può più scappare, ma trovare (finalmente) una soluzione (e una pace interiore). Insolito viaggio “dell’anima” per due persone che si ritrovano, ritrovando se stessi. Alissa Jung (al suo esordio), ci racconta una semplice, ma sincera, storia di formazione sullo sfondo di un luogo “alieno”(Marina Romea) dove le lingue si incontrano con sabbia e mare. Luca Marinelli “doppio” padre che prova (con fatica) a mettere le cose a posto. Juli Grabenhenrich, figlia “dimenticata” alla ricerca di un abbraccio. Forse la soluzione di tutto ha le ali (rosa). Poetico e rabbioso. Bravi tutti.

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