A Real Pain

A REAL PAIN di Jesse Eisenberg (2025)

Due cugini partono per un viaggio in Polonia, patria della loro nonna morta da poco tempo.

Notturno. Partire per viaggiare/affrontare un lutto. Una strana coppia di cugini lontani/vicini che vivono un proprio dolore (presente e passato) e lo vivono diversamente. David, uomo medio borghese con lavoro, moglie e figlia, lo nasconde. Benji, cugino vulcanico, affascinante ma fragile, lo accetta (e lo manifesta). Entrambi capiranno come affrontarlo. Insieme. Jesse Eisenberg scrive e dirige un film “on the road” attraverso la consapevolezza di un malessere dell’anima, pesante ma necessario. Una meta (la Polonia, casa natia della nonna scomparsa e luogo storico intriso di morte) che è una tappa obbligatoria per capire il “vero dolore”. Delicato, leggero ma potente. Eisenberg omaggia Woody Allen e il cinema di Linklater. E con grande intelligenza ci parla dell’orrore dell’Olocausto senza mai cadere nel ridicolo. Straordinaria la coppia Eisenberg/Culkin e scena finale da applausi. Bellissimo.