THE GREATEST COCA COLA SHOW
Si percepisce una strana energia da questo The Greatest Showman. Saranno le straordinarie canzoni, saranno le elaborate coreografie, sarà un Hugh Jackman ultra scatenato o la luccicante fotografia. Si arriva a fine film consapevoli di aver assistito ad un film tutt’altro che memorabile, ma è innegabile il fatto che questa opera di debutto di Michael Gracey riesca a travolgere. Unite Moulin Rouge! di Baz Luhrmann, Chicago di Rob Marshall, La La Land di Damien Chazelle e un pizzico di High School Musical e il risultato è The Greatest Showman. La storia della nascita del circo, ideato dal sognatore PT Barnum, riesce a creare un’atmosfera energica, positiva e dirompente che immerge noi spettatori per oltre due ore senza battere ciglio. Se da una parte le canzoni fanno da vero carburante alla pellicola, dall’altra i difetti rischiano di prendere il sopravvento. La sceneggiatura non brilla sicuramente per originalità e la regia di Michael Gracey non aiuta sul piano narrativo. Certo, gli stacchetti musicali sono gestiti molto bene, ma a volte si ha l’impressione di assistere ad uno spot natalizio della Coca Cola. Altro punto negativo è la scelta del cast. Se Hugh Jackman e Rebecca Ferguson donano anima e corpo ai loro personaggi, lo stesso non si può dire di una svogliata Michelle Williams e di un monoespressivo Zac Efron, incapaci di trasmettere emozioni. Ma al di là di questi difetti, il film è una gioia per gli occhi e per lo spirito. Manca la follia Pop del film di Baz Lurhmann, manca la poesia d’autore di Damien Chazelle e mancano le interpretazioni favolose di Chicago, ma è un film che funziona e diverte nonostante lo spettacolo non sia indimenticabile. Uscirete comunque dalla sala con un sorriso a 36 denti. Garantito.
trash
“le interpretazioni di Michelle Williams e Zac Efron”
cult
“le straordinarie canzoni e un Hugh Jackman scatenato”