The Greatest Showman (2017)

THE GREATEST COCA COLA SHOW

Si percepisce una strana energia da questo The Greatest Showman. Saranno le straordinarie canzoni, saranno le elaborate coreografie, sarà un Hugh Jackman ultra scatenato o la luccicante fotografia. Si arriva a fine film consapevoli di aver assistito ad un film tutt’altro che memorabile, ma è innegabile il fatto che questa opera di debutto di Michael Gracey riesca a travolgere. Unite Moulin Rouge! di Baz Luhrmann, Chicago di Rob Marshall, La La Land di Damien Chazelle e un pizzico di High School Musical e il risultato è The Greatest Showman. La storia della nascita del circo, ideato dal sognatore PT Barnum, riesce a creare un’atmosfera energica, positiva e dirompente che immerge noi spettatori per oltre due ore senza battere ciglio. Se da una parte le canzoni fanno da vero carburante alla pellicola, dall’altra i difetti rischiano di prendere il sopravvento. La sceneggiatura non brilla sicuramente per originalità e la regia di Michael Gracey non aiuta sul piano narrativo. Certo, gli stacchetti musicali sono gestiti molto bene, ma a volte si ha l’impressione di assistere ad uno spot natalizio della Coca Cola. Altro punto negativo è la scelta del cast. Se Hugh Jackman e Rebecca Ferguson donano anima e corpo ai loro personaggi, lo stesso non si può dire di una svogliata Michelle Williams e di un monoespressivo Zac Efron, incapaci di trasmettere emozioni. Ma al di là di questi difetti, il film è una gioia per gli occhi e per lo spirito. Manca la follia Pop del film di Baz Lurhmann, manca la poesia d’autore di Damien Chazelle e mancano le interpretazioni favolose di Chicago, ma è un film che funziona e diverte nonostante lo spettacolo non sia indimenticabile. Uscirete comunque dalla sala con un sorriso a 36 denti. Garantito.

trash
“le interpretazioni di Michelle Williams e Zac Efron”

cult
“le straordinarie canzoni e un Hugh Jackman scatenato”

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