Dredd (2012)

IO SONO LA LEGGE

Ricordo ancora con affetto il Dredd di Sylvester Stallone (anno 1995), lontano anni luce dal materiale originale, ma comunque simpatico e di grande intrattenimento. I fan del fumetto hanno gridato allo scandalo per come Stallone ha trattato il personaggio (e per il fatto che il 90% della pellicola, Dredd rimanga senza casco). Dopo 17 anni, lo sceneggiatore Alex Garland e il regista Pete Travis, provano a riportare sullo schermo il violento Giudice senza scrupoli. E questa volta i fan possono restare tranquilli. Dredd è una versione completamente diversa dal primo film. Più fedele ai fumetti, più estremo, più “per adulti”. Dietro il casco iconico troviamo Karl Urban (che non è così famoso come Stallone e non ha bisogno di togliersi l’elmo). La storia racconta di una pericolosa missione all’interno di un enorme grattacielo per combattere la famigerata trafficante di droga Ma-Ma. Se state pensando che la storia ha molti punti in comune con il cult The Raid di Gareth Evans, avete completamente ragione. Ma questo non è un problema, perchè la coppia Travis/Garland, riesce a costruire una bellissima e malfamata atmosfera, dove violenza e droga regnano sovrane. Molto azzeccate anche le sequenze in slow-mo, che conferiscono un tono surreale alla pellicola. Se vogliamo essere pignoli, non tutto funziona alla perfezione; in alcuni momenti si ha l’impressione di assistere ad un prodotto troppo “televisivo” e la satira politica presente nel fumetto è inesistente. Ma il nuovo Dredd risulta efficace proprio perchè osa e spinge il pedale sulla violenza (a volte anche gratuita). Il film è stato un flop nelle sale (in Italia non è stato distribuito), ma ha avuto un discreto successo in home video grazie al passaparola. Peccato, il sequel poteva regalare altre sorprese.

trash
“un’aria troppo “televisiva””

cult
“le surreali scene in slow-mo”

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