Men in Black: International (2019)

MIB: RAGNAROK

Anche se la saga di Men In Black non è tra le mie preferite (salvo solo il primo film), questo riavvio del franchise mi aveva incuriosito. La coppia Chris Hemsworth/Tessa Thompson (che aveva fatto faville in Thor: Ragnarok) come protagonista, F. Gary Gray alla regia (che non sarà il miglior regista del mondo, ma il suo lavoro lo sa fare), gli sceneggiatori di Iron Man ed effetti speciali all’avanguardia. Sulla carta poteva risultare veramente una sorpresa e un vero e proprio nuovo inizio per il franchise. Ma qualcosa è andato storto. Se la coppia Hemsworth/Thompson funziona, tutto il resto lascia un po’ a desiderare. Si perchè Men in Black: International non vuole rinnovare la formula, vuole semplicemente riproporre gli stessi ingredienti ma con meno grinta. Al di là degli scontri avvenuti sul set tra regista e produzione, il film soffre di una storia poco accattivante che non riesce mai a decollare, nonostante le nuove location in giro per il mondo. Il regista F. Gary Gray, che viene dal mondo di Fast & Furious, prova in tutti i modi a dare una spinta alla storia, ma gli manca il tocco “cartoonesco” che aveva Barry Sonnenfeld e il suo approccio risulta troppo “rigido”. Altro grande problema della pellicola sono gli alieni. Senza il contributo del maestro del make-up Rick Baker, gli extraterrestri, che erano fondamentali nella precedente trilogia, sono creati totalmente in CGI e sono mal integrati con gli attori in carne e ossa. Manca “l’artigianalità” delle maschere in gomma e degli animatronics, vero marchio di fabbrica della saga. Per non parlare del villain finale, assolutamente orribile. Visto il flop al botteghino, dubito vedremo altri episodi della saga dei MIB e forse è giusto così. Meglio attendere Chris Hemsworth e Tessa Thompson nel prossimo Thor: Love and Thunder.

trash
“gli orribili alieni in CGI”

cult
“la coppia Chris Hemsworth/Tessa Thompson”

logotrailer