IT – Capitolo 2

SBIRULINO

Sapevamo perfettamente che adattare per il grande schermo il romanzo capolavoro di Stephen King era un’impresa complicata. Dopo aver visto il primo capitolo, il nostro hype per una conclusione degna di tale nome era alle stelle. Ok, magari il capitolo 1 non era il film della vita, poco horror e molto Goonies, ma gettava delle basi interessanti per il capitolo finale. Peccato che Muschietti abbia mandato tutto in malora. Secondo Stephen King, il ritorno a Derry dopo 27 anni era un viaggio adulto per affrontare e sconfiggere definitivamente le paure. Paure primordiali, paure dell’anima, paure della vita. Basta mostri nell’armadio, da adulti la vita ti sbatte in faccia i veri problemi, e le paure si trasformano un qualcosa di agghiacciante. Ma se nel libro, tutto questo risultava perfetto e spaventoso, nel film crolla in qualcosa di involontariamente ridicolo. Il regista, dopo averci mostrato in fretta e furia i protagonisti diventati grandi, non li approfondisce psicologicamente e li banalizza inserendoli in sequenze mai paurose. C’è un grande tecnica, questo sì, ma manca il cuore e l’anima. Il cast “adulto” (incredibilmente) funziona molto meno del cast “bambino”, nonostante ottimi attori come Jessica Chastain, James McAvoy e Bill Hader. Persino il Pennywise di Bill Skarsgård è sacrificato, e in molti momenti la sua assenza rallenta il film. Insieme ad Annabelle 3, IT – Capitolo 2 è uno dei film horror più deludenti dell’anno. Per fortuna esistono film come Midsommar.

trash
“troppi momenti “comici” e un Pennywise troppo sacrificato”

cult
“un paio di scene azzeccate”

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