Terminator: Dark Fate (2019)

BLADE NATOR 2049

Nel 1998, alcuni anni dopo aver sconfitto il T-1000 ed aver evitato l’ascesa dell’intelligenza artificiale Skynet, John Connor, futuro leader della resistenza umana contro le macchine ribelli, viene ucciso in Guatemala da un T-800 inviato dal futuro prima della cancellazione di Skynet, sotto gli occhi della madre Sarah Connor. Ok fin qua uno spettatore amante della saga come me pensa : wow altro cambio del futuro, altra storia, altra figata. Purtroppo l’entusiasmo svanice con l’arrivo dal futuro del nuovo Terminator Rev-9 (evidentemente gli altri 8 non erano venuti bene, poi si sono stancati ed il 9 è stato messo sul mercato così…) e di una soldatessa ibrido uomo-macchina chiamata Grace (Mackenzie Davis, la prostituta Mariette di Blade Runner 2049), una sorta di replicante alla Blade Runner… ecco nooo ci risiamo… la storia si ripete !!! I soliti giovani che provano a salvare il mondo ma che non riescono ad allacciarsi nemmeno le scarpe senza l’aiuto del “vecchio” di turno. Quindi, oplà, ecco che dal nulla compare Linda Hamilton, 63enne in forma smagliante (non riesco ad immaginare mia madre in tenuta militare con un bazooka dare la caccia a dei Terminator) ma soprattutto, sperduto in mezzo ai boschi in una casa che raggiungi solo dopo giorni di viaggio, ecco il caro vecchio Harrison For… scusate Carl, un T800 in pensione (Arnold Schwarzenegger) che ci fa sognare e che salva ancora una volta capra e cavoli. Se dovessimo salvare qualche film dalla distruzione, prima dell’arrivo delle macchine (il primo Terminator, parlava del 2029 quindi ormai ci siamo), non metterei Terminator: Dark Fate nella lista delle pellicole significative di una saga comunque ancora affascinante !!!

trash
“un Terminator assolutamente insignificante”

cult
“Linda e Arnold, vere icone della saga”

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