Povere creature!

POVERE CREATURE! di Yorgos Lanthimos, 2024

Riportata in vita da uno scienziato, una ragazza decide di scoprire il mondo e battersi per esso.

Lupululà, Lanthimos ululì. Bambole di carne che vissero due volte. Meravigliose creature alla scoperta/conquista del mondo (e dei suoi piaceri-dispiaceri), pronte a fare esperienze per raggiungere la consapevolezza, tra una prigione e un’altra. Uomini abominevoli (e non) che non hanno niente da offrire (dare) se non il loro corpo. Yorgos Lanthimos all’attacco del patriarcato (più feroce del film della Gerwig). Tra Mary Shelly, Terry Gilliam e un pizzico di Mel Brooks passando per lo steampunk gotico pseudo-burtoniano. Affascinante, grottesco e visivamente sbalorditivo, ma imperfetto, bulimico e a tratti la sceneggiatura gira a vuoto. Lanthimos scatenato è una goduria per gli occhi, ma la sua favola per adulti non è il capolavoro di cui tutti parlano (andatevi a rivedere Dogtooth se volete vedere qualcosa di chirurgicamente disturbante sul tema). Emma Stone, (non)povera creatura nuda, da applausi a scena aperta. Willem Dafoe, splendido scienziato martoriato. Mark Ruffalo, grandioso casanova squallido. Scegliete di essere liberi e lo sarete, in qualsiasi gabbia voi siate. E possibilmente fate anche tanto sesso.