Tully (2018)

CARTOLINE DALL’INFERNO

Lo ammetto, ho sempre pensato che Diablo Cody fosse una sceneggiatrice sopravvalutata. Ok, il premio Oscar per lo script di Juno (suo primo lavoro) è meritatissimo, ma il suo talento non è mai esploso nelle altre sceneggiature da lei scritte. Per fortuna il regista Jason Reitman ha sempre creduto in lei e con Tully, Diablo è tornata ai vecchi fasti della sua opera prima. La coppia Reitman/Cody chiude un’ideale trilogia sulla donna iniziata appunto con Juno e proseguita con Young Adult. E Tully è forse il loro film migliore. Marlo è una madre depressa con 3 figli di cui uno appena nato. La sua estenuante routine quotidiana la porterà ad assumere una baby sitter notturna. Tra le due donne si instaurerà una forte amicizia. L’argomento non era facile: raccontare la depressione post parto in chiave tragicomica, ma l’operazione è riuscita perfettamente. Charlize Theron (straordinaria) plasma corpo e anima per raccontare una madre distrutta, incapace di reagire e incapace (quasi) di amare. L’arrivo della baby sitter Tully (bravissima Mackenzie Davis), si trasformerà in un confronto con il passato, tenero ma allo stesso tempo brutale e inevitabile. Diablo Cody e Jason Reitman costruiscono una bellissima prima parte, dove l’inferno di Marlo viene perfettamente rappresentato, mentre nella seconda tirano il freno a mano per riprendersi con un finale amaro e “giusto”. Un piccolo grande film, che incanta grazie a due splendide attrici e ad una sceneggiatura equilibrata e “spietata”. Da vedere.

trash
“una parte centrale un po’ “frenata””

cult
“Charlize Theron nel ruolo della vita”

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