Squatter (2019)

MAIALI D’APPARTAMENTO

Dopo un una vacanza in camper, un padre di famiglia scopre che la sua casa è stata occupata illegalmente da due persone. Da quel momento, il suo unico obiettivo sarà riconquistare casa. Ogni tanto Netflix tira fuori dal cilindro qualche piccolo gioiello da non perdere. Questo Squatter è un film uscito lo scorso anno nelle sale francesi, e arriva nelle nostre case (appunto) grazie alla piattaforma streaming. Gli ingredienti sono questi: Marito e moglie con qualche problema coniugale, un figlio piccolo, due abusivi (conoscenti della famiglia) che non se ne vogliono andare, uno strano gestore di un camping. E la dinamite è servita. Il regista Olivier Abbou conosce perfettamente i meccanismi del thriller. Prendi una persona con già dei problemi e falla sprofondare nell’ossessione più oscura. Ma qui fa di più. Se il film inizia come un legal dramma famigliare, man mano che i minuti avanzano, Abbou cambia costantemente genere e trasforma la storia in thriller psicologico fino ad una esplosione horror finale che più violenta non si può. Aiutato da una fotografia che predilige il rosso come colore dominante, Squatter funziona perfettamente, perchè nonostante qualche difettuccio qua e là e una trama un po’ forzata, mantiene sempre alta la tensione. Persino il finale, che in molti troveranno esagerato e troppo violento, funziona perchè alimentato dalla tensione psicologica creata fino a quel punto. Tralasciamo i vari aspetti che forse il regista ci voleva propinare (il sesso, l’immigrazione, la burocrazia), Squatter rimane un buon film di genere che riesce a creare una malsana atmosfera di follia.

trash
“una certa prevedibilità del racconto”

cult
“una buona atmosfera folle”

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