It Comes at Night (2017)

IL BUIO NELL’ANIMA

Il mondo è stato vittima di una misteriosa apocalisse. Una famiglia vive indisturbata in una piccola casetta di legno in mezzo al bosco. Unica regola, vietato uscire di notte. Il giovane regista Trey Edward Shults ci porta all’interno di un nucleo famigliare apparentemente normale, inserito all’interno di una condizione estrema e “pericolosa”. Tutto questo serve a Shults per costruire un’atmosfera carica di tensione, paura e paranoia. E in parte ci riesce alla grande. L’idea veramente geniale della storia è quella di lasciare in secondo piano la misteriosa apocalisse che ha colpito la Terra e di occuparsi esclusivamente dei personaggi e dei loro comportamenti. Non mancano un paio di momenti horror ben costruiti, ma quello che conta è la costruzione delle scene basate sulla tensione e “sull’attesa”. Strepitoso il lavoro tecnico svolto dal direttore della fotografia Drew Daniels (un’atmosfera cupa e in molte scene illuminata solo da una lampada) e dalla scenografa Karen Murphy (la claustrofobica casa di legno), ma il vero mattatore dell’operazione è un gigantesco Joel Edgerton, che con il suo carisma, “illumina” tutto (scusate il gioco di parole). A volte si ha l’impressione che il meccanismo di Trey Edward Shults giri un po’ a vuoto, ed effettivamente qualche problema di sceneggiatura c’è, ma è innegabile la bravura del regista nel creare scene inquietanti e mozzafiato (basti pensare come riesce a sfruttare una semplice porta rossa). Un film da recuperare assolutamente.

trash
“una sceneggiatura un po’ zoppicante”

cult
“un’atmosfera incredibile è un Joel Edgerton inquietante”

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