Il Testimone Invisibile (2018)

HITCHCOCK SUL LAGO DI MOLVENO

Un thriller d’altri tempi dal concept molto sofisticato (i miei preferiti per intenderci) fanno de Il Testimone Invisibile un bel film one shot: un uomo è accusato di omicidio, tutto è contro di lui e non pare poterne uscire, ma il suo avvocato lo mette in contatto con una specialista per tirarlo fuori da quella situazione. Insieme hanno poche ore per elaborare una linea di difesa che possa scagionarlo. Il finale, sul quale lo spettatore viene delicatamente accompagnato, è un mix di intrigo alla Hitchcock e colpi di scena che però non alzano mai la tensione (è voluto, non è un difetto). Il lavoro sui personaggi e sulle location è sublime ed è qua che risiede il suo vero fascino, non tanto sulla vicenda, per molti aspetti simile a quelle di pellicole di maggior spessore. I ruoli sono semplici ma determinanti, anche se i veri protagonisti della vicenda non riescono a prendere la scena sui personaggi secondari che con l’esperienza ed una battaglia dialettica significativa, spostano la concentrazione dello spettatore. Il tempo che stringe, un mistero da svelare e moltissimi intrecci fanno de Il Testimone Invisibile un film affascinante che accompagna senza forzare, facendo riscoprire un stile che era assente da troppo tempo sul grande schermo.

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